Le parole hanno perso
il controllo dei fatti. I talk show lo dimostrano ampiamente. D’altronde era chiaro.
Era ovvio. La battaglia contro le scritte spray sui muri ha tolto agli italiani
l’ultima possibilità di alfabetizzarsi, come risulta da un drammatico studio
recente. I nostri compatrioti non conoscono nemmeno la differenza tra corde
vocali e le corde consonanti. Gli ultimi a usare una penna pare siano stati gli
alpini, se vedete qualcuno con molte penne o è un ambulante o un capotribù
nativo americano. La scrittura? Se la conosci, la eviti. La firma? Quella si
indossa. Il libro? L’ultimo me lo lesse mia madre per farmi addormentare. Il
giornale? Basta portarlo per fare informato. Informato normale, informato medio
e informato gigante. L’Italia tornerà presto un Paese dove il processo
culturale sarà basato sulla memoria. Ovviamente, futura.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – Il Venerdì di La Repubblica –
13 ottobre 2017 -
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