I clamori della battaglia No-Vax
contro l’obbligo vaccinale imposto dal decreto Lorenzin non sono ancora spenti.
Ma al di là delle grida e degli slogan, a far riflettere restano le cifre
fornite dal ministero della Salute, che parlano di 800mila bambini non
vaccinati a fronte di un aumento di casi di morbillo che arriva quasi al 250
per cento. Numeri allarmanti. Che ancora una volta rilanciano la domanda sulle
ragioni di quei genitori che temono più le vaccinazioni che le malattie. E
addirittura, per effetto di un passaparola del tutto privo di fondamento
medico, identificano il rimedio con il male. La risposta è doppia. Complottismo
e individualismo. Accanto a una sfiducia crescente nelle istituzioni pubbliche,
si afferma sempre di più un’idea di libertà assolutamente asociale. Fatta solo
di diritti con pochi doveri. Per cui ciascuno di noi crede
sia giusto fare tutto quel che vuole senza preoccuparsi minimamente delle
conseguenze che le
nostre scelte hanno sulle vite degli altri. In effetti i genitori che decidono
di non vaccinare i propri figli finiscono per calpestare i diritti della
maggioranza. Che vede i propri ragazzi – che magari non possono vaccinarsi per
ragioni di salute – esposti al rischio di frequentare compagni portatori di
contagio. Ma perché teorie semplicistiche, speso diffuse da internet e del
tutto screditate dalla comunità scientifica internazionale hanno tanta presa?
Forse perché abbiamo poca formazione e troppa informazione. Molte insicurezze e
nessuna certezza. Così cerchiamo risposte semplici a questioni complesse. Ecco
perché trionfano imbonitori, persuasori, arruffapopolo, contafrottole, guru,
profetastri, predicatori, mental trainer, somatopsicologi, e tanti ciarlatani.
Siamo decisamente un Paese in via di sottosviluppo.
Marino Niola – Midi D’Oggi – Il Venerdì di La Repubblica – 29
settembre 2017 -
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