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domenica 8 novembre 2015

Lo Sapevate Che: Il dolce stress...



Una dieta richiede autocontrollo e impone la rinuncia a dei piaceri (oggi) nella speranza di ottenere dei risultati (domani). Non sorprende, dunque, che tanti cedano alla tentazione – almeno occasionale – di un biscotto anziché di una mela. Desiderosi di scoprire il motivo per cui l’autocontrollo fa cilecca, alcuni scienziati dell’Università di Zurigo hanno concentrato il loro interesse sul ruolo dello stress, già collegato a problemi di salute tipo l’aumento di peso (la tipica scena da film che mostra l’amante respinto che si strafoga di gelato a cucchiaiate contiene qualche elemento di verità). Per lo studio, pubblicato su Neuron, i ricercatori hanno osservato 51 giovani uomini, determinati a mantenere uno stile di vita sano, divisi in due gruppi (uno di controllo, l’altro sperimentale) a cui è stato chiesto di osservare, l’altro sperimentale) a cui è stato chiesto di osservare le immagini di vari alimenti sul monitor di un pc e di assegnare a ciascuno di essi un punteggio in base a sapore e salubrità. Agli uomini del gruppo sperimentale è stato poi chiesto di immergere una mano in una ciotola di acqua ghiacciata, al fine di indurre n leggere stress fisio-psicologico. A tutti i partecipanti, collegati in questa fase a strumenti di risonanza magnetica, è stata infine mostrata una rapida successione di foto che raffiguravano coppie di alimenti, uno dei quali più sano, ed è stato chiesto di cliccare su quello che avrebbero scelto di consumare a fine esperimento. Risultato? Gli uomini sottoposti allo stress dimostravano una propensione a scegliere cibi meno sani, più saporiti. A una maggiore intensità dello stress (determinata in base ai livelli di cortisolo) corrispondeva  anche una maggior attrazione verso spuntini gustosi e stuzzicanti. La risonanza magnetica evidenzia come negli “stressati” le regioni del cervello legate al godimento di cibi saporiti erano più attive. Lo stress causato dall’immersione della mano in acqua ghiacciata aveva anche ridotto l’autocontrollo. Stando ai ricercatori queste risposte neurologiche appaiono sensate dal punto di vista evolutivo. Gli animali che vivono situazioni stressanti si concentrano sull’immediato, senza focalizzarsi sulle conseguenze future, e trovano consolazione nel cibo per affrontare i pericoli con il necessario sangue freddo. Analogamente noi troviamo conforto nei dolci. Ecco perché di fronte a una situazione stressante, spiega Todd Hare, principale autore dello studio, basterebbe “optare per una linea di condotta “positiva”. Uscire per una passeggiata anziché gettarsi sul cibo. Ed evitare di tenere merendine in dispensa”. -(Traduzione di Marzia Porta  2015 The York Times)-
Gretchen ReynoldsNews – Donna di Repubblica – 31 ottobre 2015 -

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