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domenica 29 novembre 2015

Lo Sapevate Che: La Guerra Totale dell'Occidente Amleto...



Si Risponde – e cioè ci si dimostra  responsabili – alle tragedie storiche, come quella che stiamo vivendo, con l’intelligenza dell’analisi, il realismo politico, l’efficacia delle strategie, non con le retoriche su Barbarie e Civiltà, Umano e Disumano. Le lacrime servono servire a tener sgombro la sguardo, non a renderlo ancora di più confuso. La situazione è già di per sé complessa fin quasi all’irrisolvibile. Ci è stata dichiarata guerra. E’ un fatto. Le cause affondano in un groviglio di ragioni, tra cui le colpe e gli errori dell’Occidente sono palesi.(..). Cosa significa affermare che essa consisterà in una Guerra Totale, senza pietà? Una domanda in generale, anzitutto: Guerra Totale significa che per difendere i nostri “valori” siamo disposti a pagare il prezzo più alto. Non si fanno le guerre per “valori relativi”, per questi ci sono gli scambi e i mercati. Da tre generazioni l’Occidente, almeno quello europeo, ha tacitamente creduto che la vera guerra fosse il suo “altrove”. Saprebbe ora affrontarla? Una vera guerra coinvolge, ha sempre coinvolto in una forma o nell’altra, tutti, militari e civili. Hanno questo valore, per noi, i nostri “valori”? o crediamo che una guerra possa essere combattuta e vinta esclusivamente con  i droni e “dall’alto”? E’ legge di gravità: prima o poi o si precipita o si atterra. (..). Si Può Combattere insieme il Califfato e gli alleati di Putin? E’ pensabile avere al proprio fianco in questa lotta Iran q i petrodollari che finanziano il Califfato, come prima finanziavano Al Qaeda? Non si tratta affatto di aprire altri fronti, ma di spiegare la priorità e sulla loro base quali alleanze si intende con fermezza costruire. Né significa chiudere i conti con la Russia su Ucraina e altri conflitti, ma certamente “sospenderli” e farla finita, nel frattempo, con ridicoli embarghi. Infine, condurre una vera guerra significa avere una strategia di pace, e cioè sapere, o almeno credere di sapere, poiché nulla nella storia si realizza come i miseri mortali avevano progettato, di quali assetti istituzionali e politici, concluso il con il conflitto, si intende sostenere la realizzazione. (..) Una vera politica di sostegno economico e commerciale per i Paesi medio-orientali e del Maghreb, riconoscere il carattere strutturale dei fenomeni migratori e smettere di affrontarli (si fa per dire) come terremoti, comprendere che l’epocale problema del nostro rapporto con l’Islam, in ogni sua componente, è del tutto interno all’Europa stessa e non può venire ridotto a tattiche di integrazione, peraltro fallite, come dimostra ad abundatiam la cittadinanza di alcuni degli autori delle stragi di Londra e Parigi – tutto questo dovrebbe rappresentare un prezzo assai modesto per la difesa dei nostri “valori”, e comunque accompagnare ogni iniziativa di vera guerra. Eppure lo abbiamo deciso ancora meno di quest’ultima. Regna il pallido pensiero di Amleto e Dio ci salvi dai Fortebraccio.
Massimo Cacciari – Parole nel vuoto www.lespresso.it – L’Espresso – 26 Novembre 2015

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