Robot ibridi, motori biochimici, nano particelle meccaniche.
La comunità scientifica internazionale è concorde nel ritenere che tra pochi
anni sarà possibile immettere nel corpo umano minuscoli apparecchi in grado di
esplorare, sondare, riparare e guarire dalle malattie più diverse. Per il 2016
il Max-Planck-Institut di Stoccarda ha annunciato l’avvio di test di nano robot
su animali. Anche Google X Lab di Mountain View, in California, stanno mettendo
a punto nano particelle da introdurre nel sistema circolatorio per andare a
caccia di cellule, proteine o altre molecole sospette in quanto potenziali
indicatori di un tumore o un’ occlusione arteriosa. Nelle intenzioni degli
ingegneri di Google questi micro robot formeranno il primo sistema di
preallarme per cancro e infarto attivo dall’interno dell’organismo. “Robot di
grandezze nano (un nano-metro corrisponde a un milionesimo di millimetro)
invisibili a occhio nudo sono le macchine perfette per ottenere immagini dettagliate
dall’interno di un organo, estrarre campioni di tessuto, o iniettare
medicamenti nelle singole cellule” spiega Metin Sitti, direttore del
dipartimento di Fisica di intelligenza artificiale al Max Planck. I primi test
del Mx Planck avverranno con i batteri Escherichia
coli, che vivono nella parte inferiore dell’intestino, attrezzati con
microchip. “I nanorobot cui stiamo lavorando devono essere abbastanza robusti
da vincere la resistenza dei liquido, in questo caso il sangue. Devono essere
ricaricabili, e nano batterie ancora non esistono, e devono essere fatti in
modo da evitare reazioni da parte del sistema immunitario. Quando questi tre
requisiti saranno raggiunti i nano robot saranno realtà”.
(simone porrovecchio) – Scienze – Il Venerdì di Repubblica
– 20 Novembre 2015 -
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