Il filosofo Giulio
Giorello che ben
conosco e apprezzo ha scritto e pubblicato da poco un libro di grande
interesse, intitolato “Libertà”, edito da Bollati Boringhieri. Esamina il tema
indicato nel titolo come un esperto gioielliere potrebbe guardare con la sua
lente le tante angolazioni che cesellano un diamante. Giorello esamina il suo
tema dal punto di vista filosofico, da quello storico, delle neuroscienze ed
anche delle scritture religiose. E si pone - e ci pone – alcune domande di
fondo: siamo noi persone umane libere di fare le nostre scelte? Quel tipo di
libertà è sempre lo stesso oppure è cambiato durante i milioni di anni
trascorsi da quando gli ominidi apparvero sul nostro pianeta?(..)Possiamo noi,
uomini liberi, rinunciare liberamente alla nostra libertà per trarne altri
vantaggi e vincolarci per conseguenza non più al libero arbitrio ma al servo
arbitrio?(..) Ma forse c’è un altro motivo che rende ancor più interessante il
libro in questione: l’autore, quando l’ha scritto, non poteva prevedere lo
scoppio d’una guerra vera e propria tra l’Is, il Califfato islamista, contro
l’Occidente, la sua civiltà liberale, ma anche il suo colonialismo e le sue
religioni. Giorello non sapeva di questa guerra incominciata venerdì scorso a
Parigi, la situazione che essa ha determinato e gli sviluppi che avrà rendono
questo libro ancor più attuale. Pensate per esempio al fatto di quei terroristi
che invocando Allah come il proprio dio uccidono centinaia di persone che non
conoscono e poi gli stessi terroristi uccidono anche se stessi purchè serva ad
ammazzare altri. (..). Una Prima Citazione è piuttosto singolare e perciò tanto
più interessante per chi ritiene d’esser uomo libero e consapevole. Proviene da
Giovanni Calvino, fondatore nel Cinquecento a Ginevra della Setta calvinista,
assai diversa da quella protestante di Martin Lutero che nacque anch’essa in
quegli anni: “La potenza o libertà del Signore è una predestinazione universale
cui nemmeno Adamo ed Eva sfuggirono ancor prima della Caduta. Se Dio avesse
desiderato che non peccassero avrebbe fatto sì che nessuno sfiorasse con i
denti la Mela fatale. Così non è stato, dunque il Signore voleva che fossero
peccatori per mostrare alla loro progenie il suo terribile volto di vendicatore”.
Evidentemente il dio Allah invocato venerdì scorso nel teatro parigino dove
furono uccise 129 persone era un Dio vendicatore. Erano liberi di farlo i terroristi? O era il loro Dio che
glielo imponeva? Oppure erano i capi dell’Is che si servivano di un Allah
immaginario per coprire la loro politica? E i terroristi che da loro
dipendevano come manovali di morte avevano alienato a essi la propria libertà
scegliendo liberamente il servo arbitrio? (..) . Il pensiero nasce nel cervello
e dai miliardi di neuroni collegati tra loro e distinti in una quantità di
mappe specializzate e collegate ai fasci nervosi. Ma è libero il cervello e i
pensieri che ne scaturiscono? No, non è libero, dipende dagli altri organi del
corpo e quindi dalle sostanze che il sangue trasmette alle sue cellule. Perciò
i pensieri sono condizionati da fattori esterni che l’autore esamina e che sono
stati studiati dalle neuroscienze sviluppatesi proprio in questi anni in cui
viviamo. Lo spazio mi impedisce ora la libertà di proseguire e anche di
manifestare i pensieri miei sul medesimo tema di Giorello. (..). Vi lascio con
Giorello in ottima compagnia.
Eugenio Scalfari - Il vetro soffiato www.lespresso.it L’Espresso – 26 Novembre
2015
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