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lunedì 30 novembre 2015

Lo Sapevate Che: Così il terrore fomenta gli egoismi d'Europa....



Gli Attentati dell’11 Settembre 2001 generarono in America un senso  di unità e di orgoglio nazionale. La nazione si strinse intorno al suo presidente, nonostante le controversie che avevano accompagnato la sua elezione. L’orrenda strage di Parigi ha prodotto simili reazioni in Francia. E qui sta la differenza. L’Europa non si è stretta intorno al presidente della Commissione europea Junker, le bandiere europee non hanno coperto le strade d’Europa, non c’è stata una risposta europea alla strage. Come in America, la strage di Parigi ha innescato il desiderio di una risposta militare. Nonostante il terrorismo dell’Is sia un problema europeo (anzi mondiale) che può essere risolto solo a livello sovranazionale, la risposta è stata un bombardamento di Raqqa, la roccaforte dell’Is in Siria, da parte degli aerei francesi, non europei. La Francia si è mossa da sola. Il Regno Unito forse la segue. L’Italia avrà il coraggio di seguirla o preferirà defilarsi nella speranza di evitare così attentati sul suo suolo? E gli altri paesi europei? Non solo la strage di Parigi mette in luce l’Europa che non c’è, ma rischia di minare anche quel poco di Europa che oggi esiste. La prima reazione del presidente francese Hollande è stata la sospensione del trattato di Schengen, ovvero il ripristino dei controlli alle frontiere tra la Francia e il resto dell’Unione europea. (..)La sospensione di Schengen mette in luce la sfiducia dei francesi nel resto dell’Europa. Così facendo distruggono il simbolo più importante dell’unità europea. E non illudiamoci che la sospensione sia solo temporanea. Quale presidente francese avrà il coraggio di ripristinare Schengen con il rischio di venire accusato di aver favorito ogni possibile successivo attentato? Purtroppo La Strage rischia anche di far passare l’equazione immigrati uguale terroristi. Uno degli autori della strage pare avesse il passaporto di un migrante siriano. Le autorità francesi hanno stabilito che si trattava di un documento falso. Ma anche fosse stato vero, la realtà è che la maggior parte dei terroristi sono cresciuti in Europa e che gli immigrati siriani non sono militanti dell’Is, ma poveracci in fuga dagli orrori provocati dall’Is. (..). Infine La Strage di Parigi innesca la necessità di nuove spese: militari, di polizia, e di difesa in gener. Dopo l’11 settembre il deficit federale americano è esploso. Il solo dipartimento di Sicurezza Nazionale (Homeland Security) spende più di 50 miliardi di dollari l’anno. In Europa i trattati impedirebbero una simile espansione dei deficit statali. Ma è difficile pensare che Hollande possa dire ai cittadini francesi che non può proteggerli assumendo più poliziotti perché i trattati europei glielo impediscono.(..). Ma se ogni Stato cerca e trova la propria salvezza (militare ed economica) da solo, come possiamo sperare che l’Europa rimanga unita? L’euro fu creato nella convinzione che l’unione politica sarebbe  seguita a breve, ma oggi sembra sempre più lontana. La strage di Parigi rischia di far fallire l’intero progetto europeo. Se così fosse, i terroristi avrebbero già vinto.
Luigi Zingales – Libero mercato www.lespresso.it – L’Espresso – 26 novembre 2015

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