Etichette

lunedì 16 novembre 2015

Lo Sapevate Che: Premier giovane idee vecchie...



Renzi E’ Giovane Ma il suo programma è vecchio. Dalle  iniziative del governo promana un senatore da anni Ottanta, non solo per lo stile politico del leader, che rimanda al craxismo arrogante e decisionista degli esordi, quanto per i riferimenti ideologico-culturali. Le proposte messe in campo dall’esecutivo sembrano più ispirate ad un conservatorismo compassionevole con qualche tinta di solidarismo cattolico piuttosto che ad una visione di riformismo progressista, cioè orientato all’espansione dei diritti (anche sul lavoro, ovviamente) e alla conquista di una maggiore giustizia sociale. Renzi ha perso per strada molti spunti innovativi delle prime Leopolde: oltre a esibire una timidezza vittoriana sul terreno dei diritti civili, il segretario Pd si è allineato al pensiero dominante di matrice neoliberista in economia e ha declinato la pulsione verso l’egualitarismo, insito nel Dna della sinistra, in una versione caritatevole del welfare. (..) Le Politiche del Governo Renzi si affermano in questo contesto. E radicalizzano le sudditanze e i pensieri deboli partoriti dalla sinistra in questi decenni. Ha buon gioco Renzi a limare l’art 18, a definire il Jobs Act come una grande riforma modernizzante, a imporre un concetto aziendalista alla scuola con il preside manager, a intervenire sulla povertà con la social card dell’epoca berlusconiana dimenticando che “quando uno va a ritirare il proprio bonus ritira anche la sua dose di vergogna”, come scrive il grande sociologo Richard Sennett. (..)Tutta L’Innovazione politica renziana sembra allora più inverarsi nei mezzi (le slide, i tweet, il vortice presenzialista) che nei contenuti. Perché questi ultimi vengono avvolti in una nebbia che confonde i riferimenti. Quando Renzi afferma che un provvedimento “non è né di destra né di sinistra, ma giusto”, intende diluire la connotazione ideologica delle sue iniziative per potersi muovere al di sopra, e tra, gli schieramenti politici. Ma la negazione della divisione sinistra-destra è velleitaria, o, al peggio, una mistificazione qualunquista e populista. In realtà l’operato del governo una impronta ideologica, in filigrana, ce l’ha, ed è vecchia di trent’anni. Però è stata l’atrofia intellettuale della sinistra per oltre un ventennio – solo ora ci sono segni di risveglio con iniziative culturali affidate a singoli di buona volontà – a consentire l’affermarsi di un leader politico tanto insensibile alle mitologie della sinistra quanto attratto da una terza via in versione neoliberista.
Piero Ignazi Poteri&poteri www.lespresso.it – L’Espresso 12 novembre 2015 -

Nessun commento:

Posta un commento