“Non ho
bisogno dei soldi. Lavoro per l'arte.” Maria Callas
La Divina
Maria Callas (nata Maria Anna Cecilia Sofia
Kalogeropoulos), regina indiscussa della lirica appellata di volta in volta
come Diva, Divina, Dea e consimili, è nata con tutta probabilità il 2 dicembre
dell'anno 1923, sebbene la sua nascita sia circondata da un sostanziale mistero
(c'è chi sostiene essere il 3 o il 4 di dicembre). Unica certezza la città, New
York, Fifth Avenue, dove abitavano i genitori - Georges Kalogheropoulos e
Evangelia Dimitriadis - di origine greca.
L'origine di questa confusione circa le date è da
ricercarsi nel fatto che a quanto pare i genitori, per rimediare la perdita del
figlio Vasily, morto durante un'epidemia di tifo a soli tre anni, avrebbero
voluto un maschio, tant'è che quando la madre apprese di aver dato alla luce
una bambina, per i primi giorni non volle nemmeno vederla, mentre il padre non
si curò nemmeno di registrarla all'anagrafe.
La sua infanzia fu ad ogni modo tranquilla, come
quella di molte bambine della sua età, anche se in precedenza, a soli cinque
anni, un fatto tragico rischiò di spezzarle la vita: investita da un'auto nella
192ma strada di Manhattan, rimase in coma per ventidue giorni prima di
riprendersi.
Maria aveva una sorella maggiore di sei anni, Jakinthy
detta Jackie, la prediletta in famiglia (singolare destino... Jackie sarà il
soprannome di Jacqueline Kennedy,
la donna che le porterà via il compagno). Jackie godeva di ogni privilegio,
come quello di prendere lezioni di canto e pianoforte, lezioni che Maria era
costretta solo ad ascoltare da dietro la porta. Con la differenza che lei
riusciva ad imparare subito quello che la sorella apprendeva con tanta
difficoltà. Non a caso, a soli undici anni partecipò alla trasmissione radiofonica
"L'ora del dilettante", cantando "La Paloma" e vincendo il
secondo premio.
Maria coltiva la passione per il bel canto anche
quando la madre, dopo il divorzio, decide di ritornare in Grecia, portando la
ragazza con sé.
Nel 1937 entra al Conservatorio di Atene e,
contemporaneamente, si perfeziona nel greco e nel francese. Saranno anni non
facili per la giovanissima Callas: le miserie dell'occupazione e della fame, e
successivamente la conquista, dopo la guerra, della libertà, di una esistenza
finalmente tranquilla e agiata. I primi successi sono proprio in Grecia: "Cavalleria Rusticana"
nel ruolo di Santuzza e poi "Tosca",
suo futuro cavallo di battaglia.
La Callas ha comunque nel cuore New York e,
soprattutto, suo padre: tornare negli Stati Uniti per abbracciarlo e
soprattutto per il timore che le venga sottratta la cittadinanza americana è il
suo scopo primario. Raggiunge così il padre: saranno due anni non
particolarmente felici (di glorie artistiche) che spingeranno Maria Callas,
ancora una volta, alla "fuga". E' il 27 giugno 1947, e la meta è
l'Italia.
La Callas lascia gli Stati Uniti "ancora
povera in canna", come lei stessa disse, con 50 dollari in tasca e
pochi vestiti. Con lei ci sono Luisa Bagarotzy, moglie di un impresario
americano, e il cantante Nicola Rossi-Lemeni. La meta è Verona dove Maria
Callas avrebbe conosciuto il suo futuro marito, Giovanni Battista Meneghini,
amante delle opere d'arte e della buona tavola. Li dividevano 37 anni di
differenza e la Callas, forse, non amò mai l'uomo che sposerà il 21 aprile
1949.
L'Italia porta fortuna allo scalpitante soprano.
Verona, Milano, Venezia hanno il privilegio di sentire le sue
"Gioconda", "Tristano e Isotta", "Norma", "I
Puritani", "Aida",
"I Vespri siciliani", "Il Trovatore" e così via. Nascono
amicizie importanti, fondamentali per la sua carriera e la sua vita. Antonio
Ghiringhelli, sovrintendente della Scala, Wally e Arturo Toscanini.
Il celebre maestro d'orchestra rimane stupito e meravigliato dalla voce del
grande soprano tanto che avrebbe voluto dirigerla nel "Macbeth", ma
il capolavoro verdiano, purtroppo, non venne allestito alla Scala.
La Callas parlando di Renata Tebaldi dichiarerà:
"Quando potremo cantare la Valchiria e i Puritani fianco a fianco,
allora si potrà fare un paragone. Fino ad allora sarebbe come paragonare
la Coca Cola allo
champagne".
Nuovi amori, nuove passioni entrano nella vita (non
solo artistica) della Callas. Luchino Visconti che
la dirige a Milano, nel 1954, nella "Vestale" di Spontini, Pasolini (al
quale la Callas scrisse numerosissime lettere per consolarlo della fuga
di Ninetto Davoli), Zeffirelli,
Giuseppe di Stefano.
L'italia non è l'unica patria d'elezione del celebre
soprano. Trionfi e consensi entusiasti si susseguono in tutto il mondo. Londra,
Vienna, Berlino, Amburgo, Stoccarda, Parigi, New York (Metropolitan), Chicago,
Philadelphia, Dallas, Kansas City. La sua voce incanta, commuove, stupisce.
Arte, gossip e mondanità si intrecciano nella vita di Maria Callas.
Il 1959 è l'anno della rottura con il marito. Grazie
all'amica Elsa Maxwell, miliardaria americana, conosce l'armatore greco Aristotele
Onassis. Il loro sarà un amore distruttivo
"brutto e violento" come lei stesso lo definì. Anni di
passione, di amori sfrenati, di lusso e sgretolatezza. Un uomo che farà
soffrire moltissimo la Callas.
Dalla loro unione nasce un bambino, Omero,
vissuto pochissime ore, che forse avrebbe cambiato il corso della loro storia
d'amore.
Dopo il 1964 inizia il declino della cantante, anche
se forse più in senso psicologico che artistico. Aristotele
Onassis l'abbandona per Jacqueline
Kennedy. La notizia la raggiunge attraverso i
quotidiani come una mazzata terribile e da quel momento sarà una continua
discesa verso l'oblio. La sua voce comincia a perdere smalto e intensità, così
"la divina" si ritira dal mondo e si rifugia a Parigi.
Muore il 16 settembre 1977 a soli 53 anni. Accanto a
lei un maggiordomo e Maria, la fedele governante.
Dopo la morte, i vestiti di Maria Callas, come quelli
di Margherita Gautier, sono andati all'asta a Parigi. Di lei non rimane nulla:
anche le ceneri sono state disperse nell'Egeo. Tuttavia esiste una lapide in
suo ricordo presso il cimitero parigino di Pere Lachaise (dove sono sepolti
molti altri importanti nomi della politica, della scienza, dello spettacolo,
del cinema e della musica).
Resta nelle incisioni la sua voce, che ha dato vita in
modo unico a tanti personaggi tragici e infelici.
https://biografieonline.it/biografia-maria-callas
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