14 DICEMBRE 1995: FINE DELLA GUERRA IN JUGOSLAVIA, IL
CONFLITTO CHE HA SEGNATO LE VITE DI TANTI BAMBINI
I bambini cresciuti negli anni ’90 hanno imparato a
conoscere il significato della parola “guerra”
attraverso le cruente immagini che venivano trasmesse dai tg nazionali
dalla Jugoslavia.
Scene che raccontano di morte, sangue e paura, città
dilaniate e bambini in balia della precarietà che solo la guerra sa cospargere
nei luoghi in cui attecchisce: quelle le immagini che quotidianamente ci
tenevano compagnia, a pranzo e a cena, riducendo lo stomaco a un groviglio di
emozioni forti e lancinanti che riducevano notevolmente l’appetito.
La Ex-Jugoslavia era una nazione creata dopo
l’occupazione tedesca durante la II Guerra Mondiale e costituita da 6
repubbliche e 2 provincie autonome: Croazia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina,
Macedonia, Montenegro, Slovenia più le province serbe del Kosovo e di Voivodina. Le popolazioni di
questi stati erano molto diverse fra loro per ideologia, religione, cultura e
livello economico. Diversità che spesso sfociavano in scontri e tensioni che
venivano brutalmente repressi dal regime comunista di Tito. Erano soprattutto
la Croazia e la Slovenia, che erano economicamente più avanzate, chiedevano a
gran voce l’indipendenza dal resto delle confederate. Dopo la morte di Tito,
avvenuta nel 1980, iniziò un periodo difficile per la Jugoslavia:
l’indebitamento pubblico delle singole repubbliche, unitamente alla
inefficienza dei vari dirigenti, portarono subito ad una farraginosa situazione
economica. Oltre a ciò, riemersero i nazionalismi, specialmente degli albanesi
del Kosovo, acerrimi nemici dei serbi.
Ben presto le repubbliche jugoslave si prepararono ad
approvare, ognuna per proprio conto, delle modifiche alle loro Costituzioni, in
modo da raggiungere ognuna la possibilità di avere dei loro partiti e
prepararsi per le proprie elezioni.
Con gli accordi
di Dayton, formalizzati a Parigi il 14 dicembre del 1995, fu
messa la parola fine alle sanguinose guerre civili jugoslave, decretando la
dissoluzione della Jugoslavia e
la nascita degli stati indipendenti di Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina,
Serbia e Montenegro (queste ultime due unite nella Federazione jugoslava, fino
alla definitiva separazione nel 2006). Dopo quarantasette anni finiva così la
storia della più grande nazione della penisola balcanica e di quella più
multietnica d’Europa, nata alla fine della Seconda guerra mondiale su
iniziativa del maresciallo Tito,
che ne fece una dittatura di stampo comunista. La fine della guerra fredda e la caduta dei
regimi comunisti avevano messo in crisi l’unità slava, favorendo l’ascesa di
leadership nazionaliste che miravano all’autonomia politica delle singole
repubbliche federate. Le prime a raggiungerla furono Croazia e Slovenia nel
1991. L’anno dopo ci provò anche la Bosnia Erzegovina con un referendum, che aveva finito con lo
spaccare il paese in due: da una parte le comunità musulmana e croata,
dall’altra i serbo bosniaci.
Il conflitto che ne derivò in tutta la penisola provocò
oltre 250mila vittime e milioni di sfollati, segnalandosi per crimini efferati
paragonabili a quelli compiuti dalla ferocia nazista. La pagina più terribile
fu scritta con il genocidio perpetrato
nella città di Srebrenica,
dove vennero aperti campi di concentramento per non-serbi (cui vennero limitati
i diritti civili) e furono distrutti i luoghi di culto musulmani. Non meno
cruento fu l’assedio della città di Sarajevo, in cui morirono 10mila persone.
L’intervento della Nato fu risolutivo per la fine delle ostilità e l’apertura
dei colloqui di pace concretizzatisi a Dayton.
Ciononostante lo scenario balcanico rimase precario, al
punto che un anno dopo scoppiò un violento conflitto in Kosovo, provincia della Serbia cui
il presidente Milosevic aveva revocato lo status di autonomia, conclusosi nel
1999 con il riconoscimento dell’autonomia kosovara (trasformata in indipendenza
nel febbraio 2008) e l’arresto dello stesso Milosevic per crimini contro
l’umanità. (di
redazione Napolitan)
https://www.napolitan.it/2016/12/14/57482/guerra-in-jugoslavia/
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