Gerard Xavier Marcel Depardieu nasce il 27
dicembre del 1948 a Chateauroux, figlio di René e Lilette. Cresciuto in una
famiglia della classe operaia in condizioni economiche non ottimali, lascia la
scuola all'età di tredici anni. Trascorre un'adolescenza piuttosto turbolenta:
mezzo balbuziente e quasi analfabeta, contrabbanda alcol e sigarette. A
quattordici anni lavora come apprendista in una tipografia; in seguito gioca a
calcio. Esentato dal servizio militare da uno psichiatra che gli diagnostica
un'eccitazione patologica, si trasferisce a Parigi per seguire un corso di
recitazione: qui incontra Elisabeth Guignot, che sposa l'11 aprile del 1970.
La moglie gli presenta Jacques Demy e Agnes Varda, presso i
quali lavora come baby-sitter. Per correggere le sue difficoltà di elocuzione e
migliorare la memoria precaria, segue la terapia del dottor Tomatis; nel
frattempo, la sua mancanza di cultura lo spinge a divorare con passione e
avidità numerosi testi classici della letteratura. All'inzio degli anni
Settanta, Michel Audiard gli procura un piccolo ruolo nel film "Le Cri du
cormoran le soir au-dessus des jonques"; poco dopo Gerard Depardieu recita anche
nella pellicola "Un peu de soleil dans l'eau froide", di Jacques
Deray. Iniziando a calcare i palchi di diversi teatri parigini, recita anche in
"Nathalie Granger" e in "La Femme du Gange", mentre Pierre
Tchemia gli offre un piccolo ruolo da gangster in "Le Viager", al
fianco di Michel Serrault.
E' nel 1974, comunque, che Gerard si rivela al grande pubblico
in "Les Valseuses" di Bertrand Blier, accanto a Miou-Miou e Patrick
Dewaere: il successo è amplificato dallo scandalo dovuto ai dialoghi crudi e
alla sessualità esplicita dei personaggi. Vincitore del Prix Gerard-Philipe
assegnatogli dalla città di Parigi, nel 1975 recita per Jacques Rouffio in
"Sept Morts sur ordonnance", e si avvicina ai grandi registi
italiani: Bernardo Bertolucci lo dirige in
"Novecento", mentre Marco
Ferreri lo chiama per "L'ultima donna" e "Ciao maschio".
Depardieu si fa apprezzare sempre di più per la sua capacità di cambiare
registro e per la sua versatilità, come dimostra in "Le Camion",
di Marguerite Duras, in
"Barocco", di André Téchiné, e in "La Femme gauchéere", di
Peter Handke.
Dopo aver preso parte, nel 1980, a "Bavure", di Claude
Zidi, Gerard Depardieu conosce
un periodo d'oro negli anni Ottanta: recita per Alain Corneau in "Le choix
des armes" (in Italia conosciuto come "Codice d'onore"), e
per Francois Truffaut in "La
femme d'à coté" ("La signora della porta accanto"). Quindi,
prende parte a "La capra", di Francis Veber, e a "Il grande
fratello", di Francis Girod. Dopo aver ritrovato Veber in "Les
compères - Noi siamo tuo padre", tenta l'avventura da regista nel 1984 con
"Le Tartuffe"; poi ritorna a fare l'attore per Philippe Labro in
"Rive droite, rive gauche" ("Il desiderio e la corruzione")
e soprattutto per Maurice Pialat in "Police", pellicola che gli permette
di ottenere il premio di migliore attore alla Mostra del Cinema di Venezia del
1985.
Per l'interprete di Chateauroux questo è un periodo d'oro, come
dimostra la partecipazione a "Tenue de soirée" ("Lui portava a
tacchi a spillo") di Bertrand Blier e a "Les fugitifs"
("Due fuggitivi e mezzo") di Francis Veber; ma come dimostra,
soprattutto, la Palma d'Oro vinta al Festival di Cannes nel 1987 con "Sous le soleil de
Satan" ("Sotto il sole di Satana"), di Maurice Pialat.
Nel 1988 interpreta Rodin nel film in costume di Bruno Nuytten
"Camille Claudel", mentre due anni più tardi regala
un'interpretazione tonitruante e intrigante con il "Cyrano de Bergerac" di Jean-Paul Rappeneau, dove veste i
panni del protagonista: il film tratto dalla pièce di Edmond Rostand gli permette di vincere un
César e la Palma d'Oro al Festival di Cannes, ma anche di ottenere una candidatura agli
Oscar come migliore attore. Nel 1991 Gerard Depardieu recita nuovamente per Alain
Corneau in "Tous les matins du monde", mentre in "Jean de
Sainte-Colombe" si trova al fianco di Jean-Pierre Marielle e di suo figlio
Guillemme Depardieu.
Dopo avere recitato in "1492 - La conquista del
paradiso", film di Ridley Scott dedicato a Cristoforo Colombo nel
cinquecentesimo anniversario della scoperta dell'America, è protagonista di
"Ma dov'è andata la mia bambina?", di Steve Miner. È il 1994, anno in
cui recita anche per Giuseppe Tornatore in "Una pura formalità" e per Yves Angelo in "Le colonel
Chabert" ("Il colonnello Chabert"). A metà anni Novanta l'attore
francese è richiestissimo: al cinema partecipa, tra l'altro, a "Le hussard
sur le toit" ("L'ussaro sul tetto") di Jean-Paul Rappeneau, e a
"Una donna molto speciale", di Nick Cassavetes.
Alternando ruoli drammatici a interpretazioni più leggere,
recita anche per Norman Jewinson in "Bogus - L'amico immaginario".
Nel 1998 prende parte al primo dei film della saga di Asterix e Obelix,
intitolato "Asterix & Obelix contro Cesare", cui prende parte
anche Roberto Benigni. Torna a legare la propria carriera
con il cinema italiano due anni più tardi, quando recita per Sergio Rubini in
"Tutto l'amore che c'è". Nello stesso periodo lavora nuovamente con
Bertrand Blier in "Actors", prima di prendere parte, negli Stati
Uniti, a "La carica dei 102". Diretto da Ettore Scola in "Concorrenza sleale", film con Sergio Castellitto ambientato
nell'Italia fascista, recita anche per Giovanni Veronesi in "Streghe verso
nord", prima di tornare a vestire i panni di Obelix in "Asterix &
Obelix - Missione Cleopatra".
Per Matt Dillon lavora in "City of Ghosts", mentre con
Anne Fontaine è al cinema in "Nathalie...". Nel 2005 conclude la
relazione d'amore - iniziata otto anni prima - con l'attrice Carole Bouquet, e
si innamora di Clementine Igou, scrittrice di origini americane; tre anni più
tardi, subisce un tremendo lutto con la morte del figlio Guillaume. Dopo aver
trovato Francois Ozon dietro la macchina da presa per "Potiche - La bella
statuina", Gerard compare nell'osannato "Vita di Pi", di Ang Lee,
e in "Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà".
Nel dicembre del 2012 annuncia di aver trasferito la
propria residenza dalla Francia al Belgio, spostandosi a
Néchin, paesino situato a pochi chilometri dal confine tra i due Paesi: la sua
scelta, dovuta alla tassazione sui redditi più alti decisa da Hollande, viene aspramente
criticata in patria. Gerard Depardieu, per tutta risposta, dichiara
di voler restituire il passaporto francese per diventare cittadino belga. Poco
dopo, l'attore riceve il passaporto russo e la cittadinanza russa da Vladimir Putin.
Nel 2013, l'interprete transalpino è tra gli attori nel cast del
film di Luigi Cecinelli "Niente può fermarci", commedia con Massimo Ghini, Paolo Calabresi
e Serena Autieri.
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