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martedì 14 dicembre 2021

Lo Sapevate Che: Vinicio Capossela: Cantautore e musicista tra i più originali del panorama italiano, noto per le contaminazioni tra vari generi e tra questi ultimi e la letteratura.


Solo chi cade offre la vista edificante di rialzare il capo dal fondale sottostante.” Vinicio Capossela

 

Il volo di Vinicio

Vinicio Capossela nasce il 14 dicembre 1965 ad Hannover, in Germania, da genitori originari dell'Irpinia. Il nome di battesimo Vinicio è un omaggio al fisarmonicista Vinicio, autore di molti dischi negli anni '60, di cui il padre è fan. Arriva presto in Italia e dopo una breve esperienza al Conservatorio e un precario impiego come suonatore di piano su navi, night club di riviera e pub newyorkesi, avviene l'incontro con Francesco Guccini e con il produttore Renzo Fantini. E' il 1990 e per Capossela è il primo contratto discografico, dal quale nasce All'una e trentacinque circa, album che vanta il premio come migliore opera prima, assegnatogli dal Club Tenco.

L'anno successivo esce il secondo album, "Modì", che porta l'artista in tutta Italia con il suo primo tour, mentre nel 1992 avviene l'incontro con il cinema. Capossela accetta una piccola parte nel film di Staino e Altan "Non chiamarmi Omar", la cui colonna sonora è tratta dallo stesso "Modì".

Il 1993 gli riserva una nuova esperienza: Paolo Rossi lo vuole come attore e autore delle musiche nel suo spettacolo teatrale itinerante Pop e Rebelot; una collaborazione, quella tra Capossela e Rossi, che si ripresenterà anche con Milanin Milanon.

Nello stesso anno il Club Tenco lancia un disco tributo a Vladimir Visotski, dal titolo "Il volo di Volodja" e Capossela non perde l'occasione per lasciare la sua impronta con il brano "Il pugile sentimentale".

Le continue conferme che fioccano sulla sua vita artistica gli danno nuovi stimoli, e nel 1994 nasce il terzo album "Camera a sud". Il 1995 trascorre tra concerti memorabili, come quello al Teatro de la Ville di Parigi, che registra il tutto esaurito. Nella primavera del 1996, Vinicio inizia le registrazioni del quarto album, "Il ballo di San Vito", la cui promozione sarà motivo di due grandi concerti a Roma e Milano, nei quali Capossela si avvarrà del contributo musicale di Marc Ribot alla chitarra.

L'anno successivo parte da Lodigiano il tour teatrale de "Il ballo di San Vito", nel corso del quale verranno realizzati alcuni filmati dai quali prenderà corpo in breve tempo un homevideo dal titolo "Liveinvolvo". "Liveinvolvo" sarà anche il titolo del suo quinto album registrato con il supporto musicale della Kokani Orchestrar, mentre il 6 ottobre del 2000 esce il sesto album "Canzoni a Manovella", da lui stesso prodotto con la collaborazione di Pasquale Minieri. Quest'ultimo album vanta la partecipazione di grandi nomi, tra i quali Marc Ribot, Ares Tavolazzi, Roy Paci, Pascal Comelade, e, come se non bastasse, ospita anche una soprano giapponese, Mayumi Torikoshi.

Gli anni 2000

Dopo la raccolta "L'indispensabile" (2003) esce nel 2006 l'album "Ovunque proteggi" per il quale Capossela vince un premio Tenco. L'ultimo lavoro degli anni 2000 si intitola "Da solo" (2008).

Nel 2004 dà alle stampe il suo primo libro, "Non si muore tutte le mattine".

Cinque anni più tardi esce nelle librerie "In clandestinità", scritto assieme a Vincenzo Costantino, poeta, scrittore e cantautore.

Vinicio Capossela negli anni 2010 e 2020

Nel decennio successivo pubblica gli album "Marinai, profeti e balene" (2011), "Rebetiko Gymnastas" (2012), "Canzoni della cupa" (2016), "Ballate per uomini e bestie" (2019).

I suoi libri successivi sono invece "Tefteri" (2013) e "Il paese dei coppoloni" (2015).

Nell'autunno del 2021 dà alle stampe la sua autobiografia, dal titolo "Eclissica".

https://biografieonline.it/biografia-vinicio-capossela

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