Il volo di Vinicio
Vinicio Capossela nasce il 14 dicembre 1965 ad
Hannover, in Germania, da genitori originari dell'Irpinia. Il nome di battesimo
Vinicio è un omaggio al fisarmonicista Vinicio, autore di molti dischi negli
anni '60, di cui il padre è fan. Arriva presto in Italia e dopo una breve
esperienza al Conservatorio e un precario impiego come suonatore di piano su navi,
night club di riviera e pub newyorkesi, avviene l'incontro con Francesco Guccini e
con il produttore Renzo Fantini. E' il 1990 e per Capossela è il primo
contratto discografico, dal quale nasce All'una e trentacinque circa, album che
vanta il premio come migliore opera prima, assegnatogli dal Club Tenco.
L'anno successivo esce il secondo album,
"Modì", che porta l'artista in tutta Italia con il suo primo tour,
mentre nel 1992 avviene l'incontro con il cinema. Capossela accetta una piccola
parte nel film di Staino e Altan "Non
chiamarmi Omar", la cui colonna sonora è tratta dallo stesso
"Modì".
Il 1993 gli riserva una nuova esperienza: Paolo Rossi
lo vuole come attore e autore delle musiche nel suo spettacolo teatrale itinerante
Pop e Rebelot; una collaborazione, quella tra Capossela e Rossi, che si
ripresenterà anche con Milanin Milanon.
Nello stesso anno il Club Tenco lancia
un disco tributo a Vladimir Visotski, dal titolo "Il volo di Volodja"
e Capossela non perde l'occasione per lasciare la sua impronta con il brano
"Il pugile sentimentale".
Le continue conferme che fioccano sulla sua vita
artistica gli danno nuovi stimoli, e nel 1994 nasce il terzo album "Camera
a sud". Il 1995 trascorre tra concerti memorabili, come quello al Teatro
de la Ville di Parigi, che registra il tutto esaurito. Nella primavera del
1996, Vinicio inizia le registrazioni del quarto album, "Il ballo di San
Vito", la cui promozione sarà motivo di due grandi concerti a Roma e
Milano, nei quali Capossela si avvarrà del contributo musicale di Marc Ribot
alla chitarra.
L'anno successivo parte da Lodigiano il tour teatrale
de "Il ballo di San Vito", nel corso del quale verranno realizzati
alcuni filmati dai quali prenderà corpo in breve tempo un homevideo dal titolo
"Liveinvolvo". "Liveinvolvo" sarà anche il titolo del suo
quinto album registrato con il supporto musicale della Kokani Orchestrar,
mentre il 6 ottobre del 2000 esce il sesto album "Canzoni a
Manovella", da lui stesso prodotto con la collaborazione di Pasquale
Minieri. Quest'ultimo album vanta la partecipazione di grandi nomi, tra i quali
Marc Ribot, Ares Tavolazzi, Roy Paci,
Pascal Comelade, e, come se non bastasse, ospita anche una soprano giapponese,
Mayumi Torikoshi.
Gli anni 2000
Dopo la raccolta "L'indispensabile" (2003)
esce nel 2006 l'album "Ovunque proteggi" per il quale Capossela vince
un premio Tenco.
L'ultimo lavoro degli anni 2000 si intitola "Da solo" (2008).
Nel 2004 dà alle stampe il suo primo libro, "Non
si muore tutte le mattine".
Cinque anni più tardi esce nelle librerie "In
clandestinità", scritto assieme a Vincenzo Costantino, poeta, scrittore e
cantautore.
Vinicio Capossela negli anni
2010 e 2020
Nel decennio successivo pubblica gli album
"Marinai, profeti e balene" (2011), "Rebetiko Gymnastas"
(2012), "Canzoni della cupa" (2016), "Ballate per uomini e
bestie" (2019).
I suoi libri successivi sono invece
"Tefteri" (2013) e "Il paese dei coppoloni" (2015).
Nell'autunno del 2021 dà alle stampe la sua autobiografia, dal titolo "Eclissica".
https://biografieonline.it/biografia-vinicio-capossela
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