Etichette

martedì 21 dicembre 2021

Lo Sapevate Che: Karl Landsteiner, il biologo che ha scoperto i gruppi sanguigni: Subire una trasfusione nei secoli passati, voleva dire, nel 90% dei casi, andare incontro a morte certa. Nessun medico sapeva darsi una spiegazione del perché questo sistema non funzionasse

 

148 anni fa nasceva Karl Landsteiner, che avrebbe rivoluzionato il mondo delle trasfusioni. Tanto da guadagnarsi il premio Nobel

 

A volte nella scienza capita che arrivi prima l’applicazione di una scoperta che la scoperta stessa. Come accadde per esempio con le trasfusioni, che all’inizio del Novecento erano praticate da più di due secoli, ma senza un razionale, tanto che non sempre gli effetti erano quelli sperati. Ancora non si conoscevano, infatti, le pericolose reazioni di incompatibilità che si scatenavano quando due pazienti presentavano gruppi sanguigni diversi, proprio perché questi non erano ancora stati individuati. Si sarebbe dovuto aspettare il 1901, e il lavoro del medico austriaco Karl Landsteiner (1868- 1943), per assistere alla rivoluzione del mondo delle trasfusioni, grazie alla scoperta del sistema di gruppi AB0 cui è dedicato il doodle di Google odierno.

L’intuizione arrivò durante gli anni che Landsteiner passò al dipartimento di anatomia patologica di Vienna, la città in cui il giovane medico con la passione della chimica era nato il 14 giugno 1868. A quel tempo le trasfusioni, pur se praticate, erano considerate una prassi medica più sperimentale che consolidata, visto che non tutto andava sempre per il verso giusto.

Il motivo dell’insuccesso andava cercato, come aveva intuito nel 1875 il medico tedesco Leonard Landois, in quegli agglomerati che si formavano quando due diversi tipi di sangue (per esempio quello animale e quello umano) venivano miscelati. Landsteiner notò che il problema dell’agglutinazione non si presentava solo mescolando sangue di due specie diverse, ma anche in alcuni casi di trasfusioni da individuo a individuo.

Per capirne la ragione, il medico si mise al lavoro. Raccolse molti campioni di sangue, separò i globuli rossi dal plasma, e poi cominciò a mescolare ogni provetta di plasma con i vari tipi di eritrociti. In pratica mimò nel suo laboratorio e su piccola scala gli effetti delle trasfusioni, registrando quando e come avvenivano le reazioni di agglutinazione. Fu così che giunse a elaborare la sua teoria: esiste un numero definito di tipi di sangue, alcuni compatibili tra loro e altri no, in base alla presenza e tipo di molecole (antigeni in gergo) localizzati sulla superficie dei globuli rossi.

Se gli antigeni tra ricevente e donatore sono gli stessi, l’organismo è in grado di tollerare la trasfusione. In caso contrario aziona una strategia di difesa, con anticorpi diretti contro il bersaglio (l’antigene). Le reazioni di agglutinazione osservate da Landsteiner altro non erano che l’incontro tra anticorpi del ricevente e gli antigeni del donatore. Una semplice, quanto perfetta, teoria immunologica.

Nel 1901 Landsteiner aveva identificato tre gruppi sanguigni: A, B e 0 (quello in cui i globuli rossi non presentano nessun antigene in superficie, inizialmente chiamato C) e l’anno dopo, grazie anche al lavoro di Alfred von Decastello e Adriano Sturli, il quadro si completava con la scoperta del gruppo AB. Conoscendo i gruppi sanguigni, quindi, le trasfusioni non erano più fatte casualmente, una scoperta i cui benefici divennero chiari soprattutto durante la Prima guerra mondiale.

Per Landsteiner, che diede altri notevoli contribuiti alla storia della medicina, come quello della scoperta dell’agente eziologico della poliomielite e gli studi sulla sifilide, i meriti non finirono qui. Una volta alla Rockefeller Institute for Medical Research di New York il sangue tornò, per così dire, al centro dei suoi interessi, tanto che nel 1940, a fianco del collega Alexander Wiener, scopriva anche il fattore Rh.

https://www.wired.it/attualita/2016/06/14/scoperta-gruppi-sanguigni-karl-landsteiner/

Nessun commento:

Posta un commento