A Milano, due tesori Patrimonio Unesco, uno accanto all'altro. L’enigmatico Cenacolo Vinciano e la Chiesa di Santa Maria delle
Grazie
L’Ultima Cena, il capolavoro in cui Leonardo
Da Vinci esprime tutto il suo genio. Fu inserita tra i Siti Unesco nel 1980,
insieme alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie e l'adiacente convento.
Il Cenacolo Vinciano è uno dei massimi capolavori conservati
in Italia. Dipinto tra il 1495 e il 1498 con tempera su intonaco, su una parete
del refettorio di Santa Maria delle Grazie dove i frati si riunivano per
consumare i pasti quotidiani. Il dipinto nacque per ricordare che la vita della
comunità religiosa sarebbe dovuta essere un’estensione di quella di Cristo e
degli apostoli.
Fu
commissionato da Ludovico
Sforza, in quell’epoca Duca di Milano, con l'intento di
impreziosire il luogo e la città in cui aveva dato disposizione di essere
sepolto. Il tratto sapiente del pittore inganna l’occhio di chi guarda, dando
l'illusione che la stanza sia profonda e spaziosa. La tecnica utilizzata
permise all'autore di ritoccare l’Ultima Cena anche in momenti successivi e di
raggiungere così la perfezione. Purtroppo fu proprio il metodo di pittura
scelto a condannare la sua creazione a un progressivo deterioramento: vi fu
infatti la necessità di intervenire con numerosi restauri nel corso dei secoli.
L’ultimo durò addirittura vent’anni, fino al 1999, anno in cui l’opera ha
finalmente ritrovato lo splendore originale.
Santa Maria delle Grazie è un capolavoro
rinascimentale e una tra le più visitate chiese di Milano.
Venne eretta tra il 1463 e il 1497 sulle ceneri di un'antica
cappella, come mausoleo destinato alla famiglia, per volere del Duca di Milano.
Turismo religioso e artistico si fondono in
questa opera, classificata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, assieme
all'affresco del Cenacolo di Leonardo
da Vinci che si trova nel refettorio del convento.
I lavori per la sua costruzione furono guidati da Guiniforte
Solari ma fu poi completata dal Bramante nel
1490, che illuminò le navate facendo costruire una monumentale tribuna coperta
da una cupola.
Dal 1553 al 1778 il monastero divenne sede del tribunale di
Inquisizione e successivamente, dopo le distruzioni napoleoniche, vi prese
posto una caserma.
Tutto il complesso subì gravi danni a causa dei bombardamenti
anglo-americani del 1943 e il chiostro maggiore andò completamente
distrutto. Fortunatamente si salvò la parete che custodiva L'ultima
Cena.
Il
celebre dipinto ha subìto un lungo lavoro di restauro durato 20 anni,
grazie al quale sono riapparsi i colori originali, sbiaditi per
colpa del tempo, dello smog e della polvere. È oggi visitabile e
meta di turismo internazionale
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