Le api, ormai lo sappiamo, sono creature di cui il nostro
Pianeta non può in alcun modo fare a meno. Prima ancora di produrre il miele,
infatti, si occupano dell’impollinazione, il
processo che consente la riproduzione di piante e fiori,
e quindi di praticamente un terzo del cibo che
mangiamo. Eppure, da anni, questi (e altri) piccoli impollinatori si trovano in
costante pericolo di vita. E non si tratta di una mera ipotesi
fatalista. Nel 2018, infatti, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha segnalato
che il 40% degli impollinatori rischia l’estinzione globale.
E sebbene le motivazioni siano diverse, tra cui il progressivo cambiamento
climatico e alcuni virus e parassiti che colpiscono le colonie, la causa principale è stata individuata nell’utilizzo
eccessivo, in campo agricolo, di pesticidi che
provocano la morte di api, farfalle e bombi.
Per riparare a un
danno che potrebbe presto provocare conseguenze irreversibili, l’Unione europea si era già mossa nell’aprile del
2018, con l’approvazione da parte degli Stati membri della proposta della
Commissione di mettere al bando tre dei pesticidi
neonicotinoidi (chiamati anche neonici, e che hanno una
composizione chimica simile alla nicotina), utilizzati in agricoltura maggiormente dannosi per le api. A partire da allora,
queste sostanze sono utilizzabili soltanto all’interno delle serre in tutti i
Paesi europei. Ma c’è chi ha deciso di non fermarsi qui, e compiere un passo in
più. La Francia, infatti, di recente ha ampliato il divieto a tutti e cinque i pesticidi riconosciuti
come maggiormente deleteri per la salute di questi impollinatori, quali:
Clothianidin
Imidacloprid
Thiamethoxam
Thiacloprid
Acetamiprid
Si tratta di
pesticidi altamente tossici per gli
insetti, che colpiscono il loro sistema nervoso,
provocando paralisi e, quasi sempre,
la morte. In più, l’assimilazione di queste sostanze
diminuisce la loro memoria e fa
cadere gli impollinatori in uno stato di confusione,
impedendo loro di ritrovare la strada per l’alveare.
Insomma, quello francese
rappresenta un importante passo per garantire la salvaguardia di queste
creature così importanti per la nostra sopravvivenza. La speranza è che,
presto, tanti altri Paesi (europei e non) seguano l’esempio e dedichino un po’
di attenzione in più alla tutela delle api e di tutti gli altri impollinatori.
Se così non sarà, le conseguenze potrebbero diventare catastrofiche.
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