L’idea
dell’esistenza di questi oggetti è un corollario della Teoria della relatività
generale di Einstein
Cosa sono i buchi neri?
Si
definisce buco nero una regione dello spazio tempo con un campo gravitazionale
così intenso che nulla al suo interno può sfuggire all’esterno, nemmeno la
luce. L’idea dell’esistenza di questi oggetti è un corollario della Teoria
della relatività generale di Einstein: poiché la forza di gravità, che dipende
dalla massa degli oggetti, deforma lo spazio tempo e curva anche la traiettoria
della luce, un corpo può raggiungere una concentrazione della massa così grande
che il suo campo gravitazionale impedisca anche alla luce di allontanarsi.
Che dimensioni hanno?
Sono
relativamente piccoli, anche se possono comprimere e racchiudere la massa di
milioni o di miliardi del Sole, i buchi neri sono per definizione invisibili e
a rendere le cose più complicate c’è il fatto che questi mostri provano a
celare la loro stessa attività. Lo fanno con nubi di polveri e con vortici di
gas super-caldi. E tuttavia in questo gioco di inganni - e nel processo di
assorbimento gravitazionale di cui sono protagonisti - si tradisco
Come si formano?
Si
pensa che il processo di formazione primaria per i buchi neri sia il collasso
gravitazionale di oggetti pesanti come le stelle.
Quanti tipi ne esistono?
Per
gli scienziati ce ne sono di tre tipi: quello di Schwarzschild, caratterizzato
soltanto dalla massa e formato dalla singolarità e dall’orizzonte degli eventi.
Quello di Kerr, che ruota su se stesso. E per ultimo quello di
Reissner-Nordstrom, che non ruota ma ha carica elettrica.
Perché sono così importanti?
Perché
sono una delle chiavi per comprendere i misteri dell’Universo. Nonostante la
teoria di Einstein descriva bene l’Universo, potrebbero esserci alcune
deviazioni proprio in prossimità di un buco nero a causa dell’estrema gravità.
Quindi, la Relatività potrebbe non essere la teoria finale.
La Stampa a cura di Gabriele
Beccaria – redazione Claudia Ferrero – Scienza 1/4/19