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martedì 23 aprile 2019

Lo Sapevate che: Cultura in pillole: Gubbio: il Mistero di San Francesco e il Lupo ...

“…Al tempo che santo Francesco dimorava nella città di Agobbio, nel contado d’Agobbio apparì un lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali, ma eziandio gli uomini; in tanto che tutti i cittadini stavano in gran paura, però che spesse volte s’appressava alla città; e tutti andavano armati quando uscivano della città, come s’eglino andassono a combattere, e con tutto ciò non si poteano difendere da lui, chi in lui si scontrava solo. E per paura di questo lupo e’vennono a tanto, che nessuno era ardito d’uscire fuori della terra…Per la qual cosa avendo compassione santo Francesco agli uomini della terra, sì volle uscire fuori a questo lupo, bene che li cittadini al tutto non gliel consigliavano; e facendosi il segno della santissima croce, uscì fuori della terra egli co’suoi compagni, tutta la sua confidanza ponendo in Dio. E dubitando gli altri di andare più oltre, santo Francesco prese il cammino inverso il luogo dove era il lupo.  Ed ecco che, vedendo molti cittadini li quali erano venuti a vedere cotesto miracolo, il detto lupo si fa incontro a santo Francesco, con la bocca aperta; ed appressandosi a lui santo Francesco gli fa il segno della santissima croce, e chiamollo a sé e disse così: “Vieni qui, frate lupo, io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona”.  Immantanente che santo Francesco ebbe fatta la croce, il lupo terribile chiuse la bocca e ristette di correre; e fatto il comandamento, venne mansuetamente come agnello, e gittossi alli piedi di santo Francesco a giacere….Ma io voglio, frate lupo, far la pace fra te e costoro, sicché tu non gli offenda più, ed eglino [il popolo di Gubbio] ti perdonino ogni passata offesa, e né li uomini né li cani ti perseguitino più”. E dette queste parole, il lupo con atti di corpo e di coda e di orecchi e con inchinare il capo mostrava d’accettare ciò che santo Francesco dicea e di volerlo osservare…E poi il detto lupo vivette due anni in Agobbio; ed entravasi domesticamente per le case a uscio a uscio, senza fare male a persona e senza esserne fatto a lui; e fu nutricato cortesemente dalle genti; e andandosi così per la terra e per le case, giammai niun cane gli abbaiava dietro. Finalmente, dopo due anni, frate lupo si morì di vecchiaia. Di che i cittadini molto si dolsero; imperò che, veggendolo andare così mansueto per la città, si ricordavano meglio della virtù e della santità di santo Francesco…”

Il testo qui riportato, estratto da I Fioretti di San Francesco, capitolo XXI, narra del famoso incontro tra il Santo e il Lupo (in realtà una Lupa) che, secondo la tradizione, viene reso mansueto da Francesco. Il mistico incontro tra il santo e la bestia avvenne, secondo la leggenda, nei pressi  di una chiesetta extra moenia, denominata “la Vittorina”, ancora oggi visibile in Via della Vittorina ad angolo con via Pierluigi da Palestrina. La novella però fa sorgere alcuni quesiti. C’è altro in realtà dietro la leggenda del lupo e San Francesco? Cosa si cela realmente dietro questo racconto? Secondo le ultime ricerche storiografiche il “lupo” altro non sarebbe che un Brigante con il quale, attraverso l’intermediazione del Santo, la città di Gubbio scese a patti assicurandogli vitto ed alloggio in cambio della cessazione delle razzie.

Per altri il lupo sarebbe invece esistito davvero. La prova sarebbe presente all’interno della chiesa di San Francesco della Pace, sita in Via Savelli Della Porta, dove, secondo la tradizione, morì il vecchio lupo (Fig.1). Infatti nel 1873, durante dei lavori di recupero, poco distante dalla chiesa, fu trovata una piccola tomba contenente proprio lo scheletro di un animale che il veterinario Antonio Spinaci accertò essere proprio un canide, ad oggi unico caso di un animale sepolto all’interno di una chiesa, con tanto di pietra tombale ancora oggi visibile  (fig.2-3). - Andrea Romanazzi

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