Dall’analisi
di venti studi clinici, un team di ricerca portoghese ha dimostrato che i lacci
emostatici possono rappresentare un pericolo per la salute dei pazienti. Molto
spesso, infatti, sono contaminati da batteri potenzialmente pericolosi per la
salute. Tra essi stafilococchi, Klebsiella, Pseudomonas ed Escherichia coli.
SALUTE 12
APRILE 2019 18:35 di Andrea Centini
I lacci
emostatici sono spesso contaminati da batteri multiresistenti che possono dar
vita a infezioni anche gravi. A mettere in evidenza il potenziale pericolo
celato nei tubicini di gomma è stato un team di ricerca portoghese guidato da
scienziati del Politecnico di Coimbra; del resto questi dispositivi medici non
sono usa e getta e dunque vengono utilizzati per un gran numero di pazienti,
catalizzando i rischi per la salute.
La ricerca.
Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Nádia Osório, hanno analizzato
statisticamente i risultati di decine studi clinici sull'argomento condotti in
tutto il mondo; al termine della scrematura ne hanno selezionati venti per un
totale di quasi 1.500 lacci emostatici. Le percentuali di contaminazione
rilevate dall'indagine spaziavano dal 10 percento al 100 percento.
Batteri
pericolosi. Le specie di microorganismi rilevate con maggior frequenza sono
state gli stafilococchi coagulasi negativi, trovati in quasi un terzo dei lacci
emostatici (441 su 1.479). Questi batteri di forma sferica e immobili sono poco
virulenti, tuttavia possono essere responsabili di endocarditi, infezioni dei
reni e del peritoneo durante gli interventi chirurgici, inoltre possono dar
vita anche a infezioni della pelle. Tra le altre specie rilevate da Osorio e
colleghi vi sono batteri dei generi Pseudomonas e Klebsiella, oltre a
Escherichia coli, Acinetobacter baumannii e Stenotrophomonas maltophilia, che
arrivavano a percentuali di contaminazione del 10 percento per ciascuna specie.
Si tratta di patogeni più o meno opportunisti che possono dar vita a gravi
infezioni sistemiche anche letali, e che recentemente stanno dimostrando anche
una certa resistenza agli antibiotici. Rappresentano un pericolo soprattutto
per le persone con sistemi immunitari debilitati, come molti pazienti
ospedalieri.
I risultati.
“Questi dati ribadiscono i rischi intrinseci che i lacci emostatici
riutilizzabili possono rappresentare per la sicurezza e la qualità
dell'assistenza dei pazienti, in relazione alla potenziale diffusione di
microrganismi tra i pazienti attraverso questo dispositivo medico”, hanno
dichiarato gli studiosi. I ricercatori hanno inoltre ribadito la necessità di
introdurre linee guida per la decontaminazione dei lacci emostatici e programmi
di formazione del personale medico, aggiungendo che anche i tubicini di gomma
usa e getta potrebbero rappresentare una soluzione al problema. I dettagli
dello studio saranno presentati in seno al Congresso europeo di microbiologia
clinica e malattie infettive (ECCMID) che si terrà tra il 13 e il 16 aprile ad
Amsterdam, nei Paesi Bassi
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