Significato,
origine e storia del Giovedì Santo
Nella religione
cristiana il Giovedì Santo ricade nella Settimana Santa il cui
inizio coincide con l’entrata di Gesù a Gerusalemme commemorata con la Domenica
delle Palme
Inoltre, con la denominazione di Giovedì
Santo in quasi tutte le confessioni cristiane si indica il giovedì
precedente la Domenica di Pasqua.
Il Giovedì
Santo è considerata una ricorrenza mobile. Questo perché collegata, come
accennato, alla Domenica di Pasqua la cui data, come sappiamo, varia di
anno in anno. Anche se questa cade sempre nei mesi di marzo o di aprile, in
genere, la Pasqua non viene celebrata nella stessa data per tutte le
confessioni cristiane.
Conseguenza di questo,
anche il Giovedì Santo non cade nello stesso giorno per tutte
le confessioni cristiane. La cerimonia che si svolge durante le funzioni
del Giovedì Santo è divisa in due parti.
La prima è la benedizione
degli oli e la messa del crisma, con i sacerdoti che ribadiscono le loro
promesse con il vescovo; l’altra è la messa in Cœna Domini, che comprende il
rito più importante della giornata, la lavanda dei piedi.
Questa cerimonia ricorda
l’episodio in cui Gesù, durante l’ultima cena, si alzò da tavola e si levò le
vesti.
Si cinse, in seguito, con
un asciugamano la vita, e con un catino pieno d’acqua lavò i piedi degli
apostoli. Anticamente un sacerdote lavava i piedi di alcuni indigenti o
pellegrini.
Anche alcuni sovrani
inglesi compievano questo rito. Enrico VIII lavava i piedi ai poveri e la
regina Elisabetta una volta fece lo stesso. Prima, però, ordinò ai servi di
lavare i piedi del mendicante con acqua profumata.
Nessun commento:
Posta un commento