La
cultura indiana: è stata modellata non solo dalla storia e dalla geografia
(entrambe uniche nel loro genere), ma ha soprattutto preso forma nel
susseguirsi delle gandi civiltà che hanno abitato questi luoghi: dalle Civiltà
dell'Indo innanzitutto, all'età Vedica, all'origine ed espansione del Buddismo,
all'epoca dell'età dell'oro, fino alle colonizzazioni e alla lotta per
l'indipendenza.
Tutti
questi popoli e questi avvenimenti hanno lasciato il segno in un tessuto già
ricco ma comunque molto ricettivo, facendo sì che l'India venisse riconosciuta
fino ad oggi come un luogo di altissimo pluralismo culturale.
Le
lingue, le religioni, l'architettura, la musica e le tradizioni sono diverse
all'interno del paese, sebbene sottindendano un'importante eredità comune:
tutte nascono come unione di diverse sub-culture storiche che per millenni
hanno dato forma a questo paese.
Ognuna
di queste culture ha le proprie festività, che prendono spunto dalle diverse
tradizioni religiose.
LA VITA QUOTIDIANA IN INDIA
La
vita quotidiana in India
Famiglie
e abitazioni indiane
La giornata degli Indiani inizia
abitualmente presto; ogni mattina la musica proveniente dalle radiocollocate
nei piccoli templi indù eretti per strada sveglia tutti i membri della
famiglia, che in genere è piuttostonumerosa, anche perché gli anziani che
necessitano di cure vengono accuditi dalla famiglia. La possibilità di farli
ospitare in strutture apposite non appartiene, infatti, alla cultura e alla
morale indiane, e viene percepita come un abbandono e dunque come una grave
mancanza di rispetto.
D'altra parte «un bambino indiano - si
legge nella guida India di Morellini - è sorvegliato da
vicino, ma, al tempo stesso, riceve poca attenzione personale. Normalmente un
bimbo indiano dorme nella stessa stanza dei genitori fino all'età di dodici
anni.» Grande interdipendenza e profondo rispetto caratterizzano la vita del
popolo indiano; «il padre è visto come il capofamiglia: figli e figlie possono
vivere nella casa paterna fino al matrimonio e oltre, perfino all'età di 26
anni una ragazza potrebbe dover chiedere al padre il permesso di cenare fuori.»
Spesso nella casa delle famiglie borghesi abitano anche i domestici e a volte
anche parenti provenienti dalla campagna che si mantengono svolgendo lavori
domestici.
«Nelle città come nei villaggi - è scritto ancora nella guida
- la maggior parte dei servizi si svolge anche per strada, dalle cure mediche e
dentistiche, al taglio dei capelli, dai servizi di lavanderia alla cucina.
Inoltre, quando qualcuno si ammala, di norma, non chiama il dottore, ma si fa
ricoverare in ospedale. Le famiglie si "registrano" con un medico
dell'ospedale, che le accetta come suoi pazienti.»
Le case possono essere lussuose o fatiscenti. Nella stessa
guida si legge: «in alcune regioni la fornitura di energia è irregolare ed è
frequente non avere né luce, né acqua. Più della metà degli abitanti delle
città non dispone di fognature, quasi un terzo vive senza servizi igienici e il
sedici per cento non ha acqua corrente. Nella maggior parte delle case ci sono
cisterne d'acqua con pompe, generatori elettrici e stanze rinfrescate da
ventilatori.»
Le arti: la danza e la musica
In India la danza, storicamente, è stata sia parte integrante dei
drammi in sanscrito, sia una forma diadorazione nei santuari interni ai templi,
sia un passatempo per le corti. La danza indiana è rimasta pressoché
impermeabile alle influenze esterne e risulta particolarmente affascinante per
la peculiare gestualità delle mani, per i movimenti aggraziati del corpo e per
i ritmi delicati. Quest'arte affonda le radici nell'antichità, come dimostrano
sculture e dipinti risalenti fino a 4000 anni fa, e ha rappresentato un'alta
forma di devozione ed espressione di emozioni e sentimenti, nata da pulsioni
religiose e basata, soprattutto, sulla ricca tradizione indù.
Il Bharatanatyam è di solito associato ad uno dei testi
fondamentali della danza e del teatro indiani, il Natya-Shastra, ed è caratterizzato
dalla prevalenza di movimenti angolari e simmetrici, accompagnati dalla musica
karnatica del sud.
Il Kathakali rappresenta uno degli stili più interessanti e
complessi, in cui la danza pura, il teatro e la musica si fondono
armonicamente. Il moderno Kathakali è la sintesi della maggior parte delle
forme teatrali dell'India meridionale, e ciò che, infatti, spicca in questo
stile è la qualità drammatica raggiunta attraverso l'attento utilizzo di tutte
le parti del corpo, soprattutto la muscolatura facciale.
L'Odissi (o Orissi) risulterebbe, sulla base delle testimonianze
archeologiche, la forma più antica di danza classica indiana. La flessione del
fianco e la tipica posa tribhanga sono comuni alla maggior parte delle figure
che compongono questo stile.
Il Kuchipudi nasce come una forma di teatro-danza nel paese
omonimo, in Andra Pradesh. La tradizione vuole che, circa 500 anni fa, un
gruppo di bramini del villaggio di Kuchipudi si sia unito per dare vita a
questa espressione artistica, che si diffuse poi maggiormente come danza del
popolo e mezzo di sostentamento per gli artisti. In origine esistevano gruppi
di danzatori maschi (questa danza era infatti preclusa alle donne) che giravano
per le corti e per i villaggi, presentando la loro arte.
Il Manipur è uno stile di danza - del quale i movimenti dei piedi
costituiscono l'aspetto essenziale - che deve il proprio nome all'omonimo stato
nel Nord-Est dell'India, dove la danza e la musica fanno parte della routine
quotidiana degli abitanti, che le considerano un'offerta alla divinità.
Anche il canto è una forma artistica estremamente importante per
la cultura indiana: esso, infatti, celebra le gesta degli dei, accompagna le
festività, scandisce i ritmi stagionali della natura e porta gioia al lavoro
quotidiano del contadino, del barcaiolo, del cammelliere.
La musica indiana era in principio articolata secondo solo tre
note, che nel corso del tempo sono diventate dapprima cinque e più tardi sette.
Oggi la melodia è costruita su una scala che comprende ventidue microtoni e
crea infinite gamme di variazione. Nella sua straordinaria peculiarità, rimane
però una musica estremamente lontana dalla tradizione occidentale.
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