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mercoledì 9 gennaio 2019

Lo Sapevate Che: Riscaldamento del pianeta, "minaccia per l'umanità mai così grave"...


 L’allarme è stato lanciato dalla responsabile Clima dell’Onu, Patricia Espinosa, in apertura conferenza Cop24 in Polonia

La minaccia per l’umanità che arriva dal riscaldamento del pianeta «non è mai stata così grave», e questo deve spingere a «fare molto di più». È il messaggio lanciato dalla responsabile Clima dell’Onu, Patricia Espinosa, all’apertura della conferenza Cop24 a Katowice, in Polonia. «Quest’anno sarà probabilmente uno dei quattro anni più caldi mai registrati. L’impatto del cambiamento climatico non è mai stato peggiore. Questa realtà ci dice che dobbiamo fare molto di più, la Cop24 deve renderlo possibile», ha sostenuto di fronte ai rappresentanti di 195 Paesi.

Il summit sul clima ospitato in Polonia arriva in un momento cruciale, con i Paesi più poveri che fanno pressioni affinché quelli più ricchi e sviluppati onorino le promesse fatte a Parigi nel 2015 quando si impegnarono a mantenere l’aumento medio della temperatura mondiale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, puntando a limitarlo a 1,5 C. Gli effetti del cambiamento climatico sono già visibili, con incendi letali, ondate di calore e uragani resi più distruttivi dall’innalzamento dei mari.

Il presidente delle precedenti conferenze hanno esortato gli Stati a intraprendere «un’azione decisa per affrontare queste minacce urgenti». «Gli impatti del cambiamento climatico stanno aumentando a un punto difficile da ignorare», ha sottolineato in un comunicato congiunto, chiedendo «profonde trasformazioni alle nostre economie e società».

Il 2018 era stata allora indicata come scadenza per adottare un programma di lavoro per attuare gli impegni presi: da qui, la necessità in occasione della riunione a Katowice che i 183 paesi firmatari adottino una serie di regole accettabili per tutti. Un obiettivo lontano dall’essere raggiunto, anche alla luce dell’uscita unilaterale degli Stati Uniti dall’intesa. Una decisione che è stata ribadita ieri nel documento finale della riunione del G20 a Buenos Aires, nel quale tuttavia si è anche fatto riferimento all’accordo di Parigi come «irreversibile».

Uno dei nodi principali è come finanziare la lotta al cambiamento climatico: i Paesi sviluppati si sono impegnati a mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 per finanziare le politiche delle nazioni in via di sviluppo. Nonostante i flussi di denaro stiano aumentando secondo l’Ocse, molti Paesi del Sud chiedono impegni più chiari per mantenere questa promessa
https://www.lastampa.it/2018/12/02/ (Ultima modifica il 02/12/2018 alle ore 20:09)

 Il riscaldamento del Pianeta non si fermerà

 Due ricerche sostengono che gli obiettivi della COP21 non sono più raggiungibili.


(foto galleria: Se adesso, in questo stesso istante, rinunciassimo ai combustibili fossili e bloccassimo ogni ulteriore emissione di andride carbonica, entro fine secolo il pianeta sarebbe comunque più caldo di 1,3-1,5 gradi.|SCIENTIFIC VISUALIZATION STUDIO/GODDARD SPACE FLIGHT CENTER)

 Il riscaldamento dell’atmosfera di due gradi centigradi in più rispetto al periodo pre-industriale è visto come il punto di svolta: il limite che non si dovrebbe superare per evitare conseguenze irreversibili sul clima del pianeta. Forse però è già troppo tardi: forse non riusciremo a limitare l'aumento di temperatura e, forse, supereremo i 2 °C.

Secondo una ricerca dell’università di Washington, stando le cose come stanno abbiamo solamente il 5 per cento di probabilità di riuscire a contenere l'aumento di temperatura media entro i 2 °C entro la fine del secolo, e solamente dell'1% di tenerla entro 1,5 °C - che era il limite auspicato durante i lavori della COP21, la conferenza sul clima del 2015.

«La nostra analisi mostra che per raggiungere l’obiettivo dei due gradi è necessario un impegno collettivo e duraturo su tutti i fronti per i prossimi 80 anni, senza demordere mai», ha spiegato Adrian Raftey, esperto di statistica e sociologia.




 I 3 ELEMENTI. Stando allo studio - pubblicato su Nature Climate Change - la probabilità che, entro fine secolo, l'aumento della temperatura media sia compreso tra 2 e 4,9 °C è del 90%.

  
(Difficile valutare tutte le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma di certo peseranno sull'intero pianeta. Foto galleria)

«Il metodo applicato per il nostro studio non si discosta di molto da altri, ma le nostre conclusioni mostrano che "il migliore risultato", ossia quello di contenere l'aumento sotto i 2 gradi, è praticamente impossibile», sottolinea il ricercatore: «l’IPCC aveva delineato quattro possibili scenari, elaborati in base alle stime di emissione di anidride carbonica dalle attività umane. Gli scenari, però, non sono valutati in termini di probabilità, e questo non ci permette di fare ipotesi.»

Il lavoro di Raftey si basa su tre dati fondamentali: popolazione mondiale, prodotto interno lordo (pro capite) e quantità di anidride carbonica prodotta per ogni dollaro di attività economica, nota come carbon intensity.

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(galleria 8 foto)

Utilizzando proiezioni statistiche per ciascuno di tali elementi, per i prossimi 50 anni, lo studio giunge alla conclusione che entro il 2100 l'aumento della temperatura media del pianeta sarà di 3,2 °Crispetto al periodo pre-industriale, con una probabilità del 90 per cento che la finestra sia compresa tra 2 e 4,9 °C.
  
CARBON INTENSITY. Dallo studio risulta che non sarà l’aumento della popolazione mondiale l’elemento fondamentale, perché crescerà soprattutto in Africa, dove l’uso dei combustibili fossili è contenuto, bensì le emissioni per dollaro, la carbon intensity, che pur essendo diminuita negli ultimi anni non è scesa al punto tale da rallentare in modo significativo il bilancio di anidride carbonica emessa, ed è proprio questo a rendere irraggiungibile il primo obiettivo, ossia quello "auspicabile" di 1,5 °C.
  
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A conferma di queste conclusioni, un secondo studio (condotto da Robert Pincus, University of Colorado) porta più o meno agli stessi risultati: in questo caso, le proiezioni dei ricercatori mostrano che se tutte le emissioni fossero bloccate entro la fine di quest'anno, il 2017, che vuol dire la rinuncia totale e immediata ai combustibili fossili, entro fine secolo la temperatura media aumenterebbe "solo" di 1,3 °C. Uno scenario ovviamente irrealizzabile.
Luigi Bignami – 01 agosto 2017

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