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Per "Shoah" comunemente si intende la morte di quasi 6 milioni di
Ebrei, uccisi tra il 1939 e il 1945. Un'interpretazione più ampia di Olocausto
include anche soldati sovietici morti nei lager (tra i 2 e i 3 milioni), i
polacchi (quasi 2 milioni), gli zingari (90.000-220-000), i disabili (150.000),
i testimoni di Geova (2.000) e gli omosessuali - il cui dato certo non è noto.
In principio furono dicerie: fumosi
proclami in nome di una presunta superiorità della razza ariana. Poi, con l'ascesa di Hitler al potere (1933), gli slogan lasciarono posto a
leggi discriminatorie.
Così, in un crescendo, si arrivò ai
ghetti, ai primi massacri e alla pianificazione della famigerata soluzione
finale: il progetto che istituiva i campi di sterminio,
luoghi deputati alla morte seriale di milioni di ebrei, le principali vittime
della Shoah - anche se un'interpretazione più ampia di Olocausto contempla
anche altre vittime: Rom, Sinti, comunisti, testimoni di Geova, gay e disabili
Degradazione di Albert Dreyfus
(1894), un ricco ufficiale francese di artiglieria di origine ebraica,
ingiustamente accusato di spionaggio a favore dell'Impero Tedesco dai servizi
segreti in un contesto di forte antisemitismo
PRIMA DEL III
REICH. La propaganda antisemita in
Europa non iniziò con il terzo Reich, ma molti secoli prima. In origine aveva
basi soprattutto religiose (i cristiani attribuivano agli ebrei la responsabilità della morte di Gesù).
Dopo la rivoluzione francese (1789), con
la secolarizzazione della società, i partiti nazionalisti diedero
all'antisemitismo una connotazione politica: ritenevano gli ebrei responsabili
di una cospirazione giudeo-bolscevica che minacciava i
valori della società tradizionale cristiana.
A gettare benzina sul fuoco fu, nel 1903,
la divulgazione di una delle più celebri fake news della
storia: i Protocolli dei Savi di Sion, un falso documento
"ritrovato" nella Russia degli zar che parlava di una cospirazione ebraica
e massonica per impadonirsi del mondo. Il presunto complotto fu poi presentato
per la bufala che era nel 1921, dal Times, con alcuni articoli che
ne svelavano genesi e falsità.
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1° aprile 1933: membri
delle cosiddette Squadre d'Assalto (il primo gruppo paramilitare della Germania
nazista) aderiscono all'iniziativa della rivista antisemita Der Stürmer e
invitano al boicottaggio di tutte le attività economiche tedesche gestite da ebrei.
CAPRI ESPIATORI. Hitler intercettò l'odio verso gli ebrei e ne fece la sua bandiera
politica. Il malcontento in Germania, dopo la disfatta della I Guerra mondiale, stava mettendo a dura prova la tenuta
sociale del Paese. Lui ebbe l'intuizione e la capacità di farsene carico e nel
suo Mein Kampft (1925)
disse di chi era la colpa: principalmente (ma non solo) degli ebrei. "Se
gli Ebrei fossero soli su questa terra, essi annegherebbero nella sporcizia e
nel luridume, combattendosi ed eliminandosi in lotte gonfie d'odio"
scriveva. Il futuro Führer con queste parole sapeva di
guadagnare consenso tra un popolo ridotto in miseria e di aprirsi la strada al
cancellierato (1933)
DALLE PAROLE AI
FATTI. L'obiettivo politico iniziale del
regime nazista fu l'allontanamento degli ebrei dal Paese. Il Reich creò quindi
le premesse per il loro isolamento. Prima proclamò le cosìddette Leggi di Norimberga (1935),
che escludevano gli ebrei dalla vita sociale e dagli incarichi pubblici; tre
anni dopo impose la arianizzazione delle attività ebraiche autonome, dei servizi,
dell'industria e del commercio.
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La sinagoga di Monaco,
distrutta durante la Notte dei cristalli. I morti nella notte dei cristalli
furono circa 1.300: oltre 30.000 persone finirono nei campi di concentramento
(rilasciati i mesi successivi) e di loro ne morirono 700.
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Varsavia: nell'agosto
del 1940 ebbe inizio la costruzione del muro che separò il ghetto dal resto
della città.
IN ETIOPIA O IN
MADAGASCAR? Himmler propose di creare una non
meglio precisata colonia africana. Recuperò anche un vecchio piano
di fine '800 che prevedeva la creazione di una colonia ebrea in Madagascar. Il
previsto trasferimento via nave, però, presentava grosse difficoltà. Non ultima
il fatto che gli inglesi, che avevano il controllo dei mari, non li avrebbero
fatti passare.
Mussolini propose
un "piano B": la creazione di un territorio autonomo ebraico in
Etiopia, che allora era colonia italiana. Probabilmente Hitler non prese
neppure in considerazione l'ipotesi.
Quello che sappiamo è che con l'avanzare
della guerra e con l'invasione dell'Unione sovietica (1941) la situazione
precipitò. I ghetti non bastavano più a ospitare i milioni di ebrei residenti
nelle regioni orientali: a partire dal luglio 1941 si scatenò così un'ondata di
stermini di massa.
LA SOLUZIONE
FINALE. Il punto di non ritorno fu raggiunto
dopo il 1942, quando durante la conferenza di Wannsee furono decise le modalità
della "soluzione finale della questione ebraica". Fu allora che,
nella massima segretezza furono creati i "centri di sterminio" di
Chełmno, Bełżec, Sobibór, Treblinka, Majdanek, Jasenovac e Auschwitz-Birkenau.
Nei campi di sterminio vennero deportati e
uccisi circa tre milioni di ebrei (il 90% delle vittime totali), con una
"procedura standardizzata" che ricordava il lavoro delle moderne fabbriche.
Molti storici lo ritengono un evento senza
precedenti: mai fino a quel momento si era pianificata con tanta lucidità la
morte di milioni di uomini, donne, vecchi e bambini. La media giornaliera di
morti in un campo era di 6.000 persone: chi non veniva gasato, moriva per il
troppo lavoro o per gli esperimenti pseudoscientifici cui era sottoposto.
I principali
campi-lager. Molti erano in Polonia e nei paesi dell'est, affinché i tedeschi
non potessero vedere direttamente che cosa stava succedendo. I campi di
concentramento erano riservati ai criminali e agli oppositori del Reich. Alcuni
di questi finivano anche nei campi di lavoro, dov'erano "schiavi" a
sostegno della produzione industriale tedesca: il colosso chimico IG Farben,
per esempio, un conglomerato di aziende che comprendeva anche la Bayer, usò
83.000 lavoratori provenienti dai lager, a costo zero, per produrre gas nervini
e condurre esperimenti su cavie umane.
LA FINE
DELL'INCUBO. Nonostante i campi di sterminio
dovessero rimanere un segreto istituzionale, nei villaggi vicini iniziarono a
circolare notizie inquietanti: i fumi delle ciminiere dei crematori di Auschwitz ad
esempio erano sempre accesi ed erano visibili fino a 19 chilometri di distanza
tra odori nauseabondi che si diffondevano nell'aria. La gente che voleva
sapere, iniziò capire. Mentre gli altri chiudevano gli occhi.
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Dopo il loro arrivo, le
forze alleate obbligarono i civili che vivevano nei dintorni dei lager a
visitarli e prendere coscienza degli orrori che vi erano stati commessi.
Nell'immagine, civili tedeschi costretti a passare accanto ai cadaveri di 30
donne ebree, a Volary, nei Sudeti.
Non mancarono casi eroici di persone che
si distinsero per coraggio e umanità, mettendo in salvo centinaia di vite, ma
sono stati casi sporadici. Nella primavera del 1945, però, anche chi non aveva
voluto o potuto vedere, fu costretto ad aprire gli occhi, mentre il mondo si
confrontava con l'enormità dell'Olocausto.
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