Dal noleggio dei film in videocassetta all'acquisto
dell'enciclopedia, dall'elenco telefonico allo sviluppo dei rullini delle foto:
ecco le abitudini che la tecnologia ha mandato in pensione.
DIVERTITI UN PO’….
< 1/10 > Cercare un numero sull’elenco telefonico. Il 21
febbraio 1878 veniva pubblicato il primo elenco telefonico negli Usa: conteneva
50 nomi e rispettivi numeri. Da allora e per più di un secolo, è stato un
crescendo, fino a quando, con l'avvento di Internet, sono arrivate le versioni
online delle pagine bianche (con i numeri di telefono delle abitazioni dei
privati) e gialle (per le aziende). Tutto questo senza contare che con il boom
dei cellulari l'uso del "telefono fisso" si è ridotto di parecchio.
Oggi gli elenchi telefonici sono poco diffusi e hanno tirature risibili
rispetto al passato. Se cerchiamo una persona, ormai, la prima scelta è
Facebook, il più grande elenco (telefonico e non solo!) del mondo con oltre 2,2
miliardi di utenti al mondo (di cui 31 milioni in Italia).
A proposito: Perché le pagine gialle sono... gialle?| SHUTTERSTOCK
A proposito: Perché le pagine gialle sono... gialle?| SHUTTERSTOCK
< 2/10 > Avere un’enciclopedia in casa. Fino ai primi
anni 2000, il sapere universale aveva bisogno di scaffali robusti in grado di
contenere i (numerosi) volumi di un’enciclopedia. Tutto ha cominciato a
cambiare il 15 gennaio 2001 quando è nata Wikipedia, l’enciclopedia “libera”
aperta ai contributi degli utenti, nata dalle ceneri di Nupedia (2000). In
realtà già i CD rom avevano messo in crisi il modello enciclopedico
tradizionale, ma da internet è arrivata la spallata decisiva, che nel 2013 ha
portato addirittura alla chiusura in Germania dell'enciclopedia Brockhaus: un
mito della cultura mittel-europea in 24 volumi, in piedi dal 1809. Ma c’è una
buona notizia: resistono altri "miti" come l’Enciclopedia Britannica
e la nostrana Treccani, che nella sua versione online evidenzia il limite di
Wikipedia: quest'ultima, diffusa e democratica, risutla non sempre affidabile
come si converrebbe a un’enciclopedia.| SHUTTERSTOCK
< 3/10 > Noleggiare
un film. Molti anni
prima dello streaming e della diffusione della tv via internet, per guardare un
film prima che lo trasmettesse la tv l’unica strada era noleggiarlo in
videocassetta. Ma il passaggio da Vhs al dvd (prima) e al bluray (dopo) con
relativo salto tecnologico, non è bastato a tenere all’erta il settore del
videonoleggio, che ha visto avvicinarsi la fine nel 2013, quando è fallito il
gigante Blockbuster, la cui fondazione risaliva al 1985. Alcuni esperti però
sono convinti che il suo grande errore è stato quello di non evolversi, come
invece, per esempio, ha fatto Netflix: nato nel 1997 come servizio di noleggio
di dvd online, in 20 anni si è completamente trasformato, fino a diventare il
dominus della tv on demand nel mondo, con 125 milioni di utenti.
Curiosità: se guardi troppe serie tv forse sei depresso...| SHUTTERSTOCK
Curiosità: se guardi troppe serie tv forse sei depresso...| SHUTTERSTOCK
< 5/10 > Aspettare
lo sviluppo delle foto. Più che il boom delle fotocamere digitali è stato probabilmente quello
degli smartphone a farci perdere l’abitudine di usare le pellicole
fotografiche. L’anno della svolta è stato il 2012, quando la Kodak ha
dichiarato fallimento, anche se in tempi più recenti la gloriosa azienda,
fondata da George Eastman nel 1888, ha ripreso fiato prima lanciando uno
smartphone “fotografico”, poi con una criptovaluta, il Kodakcoin. Non solo: nel
2017 Kodak ha annunciato di voler riprendere la produzione della linea
Ektachrome, la pellicola amata da fotografi e registi cinematografici per la
sua grana finissima e la sua ricchezza cromatica. Ma nell’epoca dei fotofonini
è difficile pensare che stampe e negativi ci riconquistino in massa.| SHUTTERSTOCK
< 6/10 > Chiedere
l'intervento di un esperto. Una volta funzionava così: se avevi un problema (dalla gomma bucata della
bici alla cinghia della serranda da sostituire) semplicemente ti rivolgevi al
tecnico o all'esperto di turno. Ora, sempre più spesso, la soluzione la
cerchiamo online: qualunque sia il problema, un tutorial ci sarà! Il web e
canali come Youtube traboccano di video che hanno vivificato il concetto di
fai-da-tè, liberandolo dalla farraginosità dei manuali e dei libretti di
istruzioni indecifrabili. Se in cucina, la diffusione dei tutorial ha fatto
esplodere la chef-mania, le istruzioni in video per alcuni hanno finito per
rappresentare la scelta nobile prima di ricorrere all’idraulico o al prof per
le ripetizioni di matematica. Potere di YouTube & c.| SHUTTERSTOCK
< 7/10 > Perdere
di vista i compagni di classe. “Insegna ancora il professor Rossi?” “E Bianchi, il
primo della classe ha mantenuto le aspettative?”. Un tempo per risolvere i misteri
di “che fine hanno fatto i compagni di classe”, l’unica possibilità era aderire
a una rimpatriata scolastica. Poi è arrivato Facebook e le vecchie foto di
classe hanno ripreso vita, anche se digitale e dei compagni di banco oggi
sappiamo vita, morte e miracoli. Del resto lo scopo del social network di
Zuckerberg al principio era proprio quello: sostituirsi all’annuario scolastico
(che nei paesi anglosassoni si chiama appunto “Facebook”). E sembrerebbe che ci
sia riuscito proprio bene...
A proposito: la storia di Facebook, dalla nascita ai nostri giorni.| SHUTTERSTOCK
A proposito: la storia di Facebook, dalla nascita ai nostri giorni.| SHUTTERSTOCK
< 8/10 > Guardare
una serie tv, senza spoiler. La programmazione televisiva prima della diffusione del web e dei social
network aveva un altro ritmo: potevano passare anche mesi prima che una serie
tv attraversasse l’oceano. E non c’era da preoccuparsi che qualcuno ci avrebbe
rivelato chi aveva sparato a J.R. in Dallas. Oggi invecela diffusione degli
spoiler è incontrollabile. Anche se non tutti i mali vengono per nuocere:
secondo una ricerca di due psicologi dell’Università di California, gli spoiler
non ci tolgono la voglia di seguire una storia, anzi. Sebbene la ricerca prenda
in considerazione i libri e non le serie tv, si legge: “Gli scrittori usano la
loro arte per rendere interessanti le storie, per impegnare i lettori e per
sorprenderli, ma abbiamo scoperto che eliminare certe sorprese fa piacere le
storie ai lettori anche di più. Lo spoiler può permettere loro di organizzare
gli sviluppi, anticipare le implicazioni degli eventi e risolvere le ambiguità
nel corso della lettura".| SHUTTERSTOCK
< 9/10 > Passarsi
i bigliettini in classe. Prima dell’avvento di Whatsapp, i messaggi tra i banchi di scuola
circolavano spesso in forma di bigliettini e brevi note, scritte
frettolosamente su un pezzo di carta. Metodo buono anche per far circolare le
soluzioni ai compiti in classe. Era un processo rischioso, specialmente se un
insegnante li prendeva in flagrante. Poi sono arrivati gli smartphone e i
sistemi di messaggistica come Whatsapp, Telegram hanno mandato in pensione i
“bigliettini”.| SHUTTERSTOCK
< 10/10 > Leggere
gli annunci di lavoro sui giornali. Prima di Linkedin e Monster.com e gli altri siti di
job recruiting, il metodo principe per trovare lavoro era spulciare gli annunci
pubblicati dai giornali, nelle pagine economiche. Seguiva invio del curriculum
via posta ordinaria e l’attesa (spesso vana) di una risposta. Oggi l’operazione
si fa in pochi clic, attraverso siti specializzati. Ma neppure la
digitalizzazione garantisce che la risposta arrivi in ogni caso.| SHUTTERSTOCK
https://www.focus.it/cultura/
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