La
mobilitazione dei «Gilets Jaunes» sta infiammando ormai da più di un mese la
Francia. Ma chi sono i Gilets Gialli? Cosa rivendicano? Cerchiamo di fare un
po' di chiarezzadi Artwave - 12.12.2018
di
Delia Amendola
La mobilitazione dei «Gilets
Jaunes», che più da un mese sta facendo ritornare alla mente dei cittadini
europei il ricordo non più sbiadito della Rivoluzione francese, è partita da
metà novembre e sta continuando a far parlare di sé. Ma chi sono i Gilet
Gialli? Cosa rivendicano? Cerchiamo di fare chiarezza su uno degli argomenti di
cronaca che sta facendo più discutere: una protesta, una ribellione,
un’insurrezione che parte da un vero e proprio malcontento sociale.
Foto 1 galleria - Fonte: tpi.it
Cosa
sta accadendo in Francia?
Luoghi di particolare interesse –
come il celebre viale degli Champs-Élysées– ma anche l’Avenue Paul
Doumer nei pressi della Tour Eiffel, le vie che conducono a Place De La
Concorde, la piazza nella quale alberga il famoso Arco di Trionfo (Place
Charles de Gaulle), così come le strade che circondano Les Galeries
Lafayette e Place Vendome: questi sono stati i principali focolari della
mobilitazione dei Gilet Gialli. Si contano automobili incendiate, vetrine e
magazzini distrutti, agenzie immobiliari e bancarie – come la LCL alla
Boulevard Haussmann – demolite e saccheggiate, più di 1000 granate
lacrimogene utilizzate; senza calcolare i feriti e il degrado complessivo
che ha generato la protesta a Parigi. Uno scenario di guerriglia urbana che non
accenna a concludersi è quella che si respira tra le vie parigine; una
rivendicazione sociale, quella dei Gilets Jaunes che, invece, ha voglia ancora
di imporsi contro un governo che non sembrerebbe rispettare le esigenze del
popolo francese. Ma da cosa nasce la mobilitazione dei Gilet Gialli?
Foto 2 galleria - Copyright: ©ABDULMONAM EASSA / AFP
Si tratta di una vera e propria
crisi sociale che parte da un malcontento generale sulle condizioni di vita dei
francesi. In particolar modo, sarebbero cinque i punti cardine per
i quali si battono i Gilet Gialli:
– Il costo della
vita: tasse in aumento e tassa sul prezzo del carburante;
– Il lavoro,
soprattutto le difficoltà di impiego tra i giovani;
– Il potere
d’acquisto
– La mancanza di
trasparenza da parte del governo
– L’annullamento di
alcune imposte fiscali: soprattutto quelle
che favoriscono la popolazione ricca e d’élite.
La mobilitazione del popolo
francese, dunque, nasce essenzialmente da tematiche di particolare interesse
economico e politico. Si denunciano i casi di corruzione all’interno
delle forze politiche, episodi di discriminazione e di favoritismo di
alcune classi sociali, mentre compaiono scritte su monumenti ed edifici
parigini come: “La France au peuple”, “Yellow is a new black block”
o “Les gilets jaunes triompheront” a lettere cubitali proprio sull’Arco
di Trionfo, simbolo della vittoria di Napoleone nella battaglia di Austerlitz.
Chi
sono i Gilet Gialli?
Foto 3 galleria - Fonte:
Lettera43.it
Studenti, disoccupati, pensionati,
lavoratori con contratti precari, attivisti ma soprattutto donne: queste sono
le persone che indossano i celebri gilet gialli. Sono, quindi,
cittadini che provengono dalle più svariate classi sociali quelli che si sono
uniti sotto il nome di Gilets Jaunes. Un’ondata di insofferenza generale e di
sfiducia verso le istituzioni che sta riadattando il concetto di democrazia e
sta cercando di abbattere le differenze sociali, contro quello che viene
definito “il presidente dei ricchi”: Emmanuel Macron. In
particolar modo, la popolazione che si sta battendo per le cause suddette è in
piena diffidenza nei confronti dei media; accusati di
produrre fake news e di accentuare le violenze rispetto ai
punti d’interesse che hanno generato la mobilitazione sociale. I Gilets Jaunes,
inoltre, si impongono come un movimento che parte dal popolo e
che non ha nessun portavoce. Non si tratta, dunque, di una organizzazione: non
c’è nessun intermediario né sindacato che sta riformando e attizzando la
popolazione francese contro il governo ma, semplicemente, di un movimento
libero e totalmente indipendente da interessi terzi.
La
risposta di Macron
Foto 4 galleria - Fonte:
altrenotizie.org
Bruno Le Maire, il ministro delle
finanze francese ha definito questa protesta del popolo francese come: “Una
catastrofe per il commercio, una catastrofe per la nostra economia”. Non
si tratta solo di disordine sociale e di danni alle infrastrutture, ma di un
vero e proprio sfacelo politico-economico. Il danno generale si quantifica in
una perdita dello 0,1% del Pil, in un ribasso dell’1,7%
della crescita della ricchezza nazionale e, soprattutto, in
una perdita generale di 10 miliardi di euro; senza
contare l’impatto sul turismo: sono diminuite, infatti, del 10% le prenotazioni
secondo il raggruppamento nazionale delle catene alberghiere.
Emmanuel Macron, nel suo discorso
ai cittadini, ha sentenziato: “Questa indignazione è condivisa da molti
francesi. Abbiamo risposto all’aumento della tassa sul carburante, ma servono
misure profonde. La collera è giusta, in un certo senso”. Si tratta di
una presa di coscienza, quella del presidente della Repubblica francese che,
contemporaneamente, ha comunque fatto il punto sulla violenza utilizzata dai
Gilets Jaunes; considerata come “inaccettabile” e per tale motivo ha istituito
lo stato di emergenza. Macron ha promesso un aiuto economico
al reddito dei cittadini francesi – con un aumento del salario minimo dal 2019
– e un aiuto ai pensionati, stoppando l’aumento della tassa sul carburante e
introducendo una nuova lotta all’evasione fiscale. Nel frattempo, se da un lato
la mobilitazione dei Gilets Gialli non accenna a fermarsi, dall’altro stanno
cominciando a girare notizie per cui ci sarebbe stato probabilmente anche un
intervento russo nell’insurrezione francese di questi ultimi mesi.
Fonte
immagine di copertina: ©altrenotizie.org
Nessun commento:
Posta un commento