Italiane Senza Lavoro:
E’ La Crisi,
Ma Non Solo
Dura con gli uomini, spietata con le donne.
La crisi, colpisce con particolare violenza
Le lavoratrici. Il rapporto presentato da Save the Children al Senato fotografa uno spread occupazionale tra i generi che rischia di avere effetti più disastrosi di quello finanziario. A lavorare è solo il cinquanta per cento delle donne contro il 62 per cento della madia europea. E dopo il primo figlio il dato cala al 45, mentre al secondo precipita addirittura al 35. Che è una percentuale da Terzo Mondo. E per di più l’altra metà del cielo che ha la fortuna di lavorare deve accontentarsi degli angoli più negletti del mercato. Assistenza e call center per intendersi.
Le spiegazioni sono le solite. Mancanza di servizi, scarsità di asili nido, latitanza delle politiche di supporto alla maternità. Ma alla base di tutto resta un problema di cultura e di mentalità.
In realtà la crisi fa riaffiorare l’anima patriarcale del nostro Paese. Quel fondo agropastorale mai superato che dorme nel dna italico. Un’idea primitiva, secondo cui le donne stanno a casa e badano alla prole (costerebbe di più una baby sitter) mentre gli uomini vanno a caccia di lavoro.
Tutto questo a fronte di una popolazione femminile in grande crescita di cultura e di competenze. Ma sempre più sottoutilizzata. Con grave danno per l’economia e la società. Che affrontano una crisi globale con una ricetta preistorica.
Marino Niola – Venerdì di Repubblica 8 -10 -12
Nessun commento:
Posta un commento