Il Bunker del Fisco
Insomma il meccanismo premi-punizioni può essere articolato in tantissime modalità, e rappresenta una risorsa importantissima. A condizione naturalmente di volerlo applicare. Credo che sia questo una dei problemi maggiori del nostro paese: applicare le possibili soluzioni.
A proposito di fisco, a Roma esiste un edificio, il cosiddetto “bunker telematico”, dove in una selva di computer vengono raccolti tutti i dati personali che possono essere utili al fisco: dichiarazioni dei redditi, dati catastali, proprietà immobiliari, spese sanitarie. Tutti questi dati potrebbero facilmente essere incrociati con altri dati disponibili in altri archivi (viaggi, alberghi, barche, società, acquisti ecc.) e confrontati con la dichiarazione dei redditi, per evidenziare facilmente incongruità.
Se questo venisse fatto (e si può fare) il rischio della “punizione” supererebbe il vantaggio dell’evasione. E sarebbe un forte deterrente per chi presenta dichiarazioni infedeli. E’ una minaccia spesso annunciata, ma poco applicata.
Questo è un caso tipico in cui lo strumento per combattere un illecito è disponibile, e potrebbe essere utilizzato nell’interesse di chi paga le tasse. Perché non lo si fa (o, forse meglio, perché non lo si vuol fare?)
C’è anche da dire, però, che in altri paesi la gente che paga le tasse vede poi con più chiarezza dove vanno a finire i suoi soldi. Qui da noi, ogni volta che un contribuente apre un giornale legge di sperperi, di tangenti per appalti, di un crescendo continuo di direttori, condirettori e vicedirettori negli enti pubblici, di aeroporti, autostrade e ospedali mai finiti e mai utilizzati, privilegi di ogni tipo ecc.
Viene così a rompersi quel contratto sociale che vede da un lato il cittadino che versa una quota consistente del suo reddito (a volte la metà e anche di più!) per il bene comune e dall’altro una gestione che non corrisponde al patto di lealtà sul buon uso di queste somme.
Non c’è solo perdita di fiducia, ma nasce una diffusa ostilità, e il tentativo di sottrarsi a un obbligo che non è più corrisposto. In molti casi, viene considerato anche un modo per sopravvivere ad aliquote troppo alte.
E’ stato ripetuto tante volte che per esigere un comportamento corretto occorre che anche dall’altra parte vi sia uguale correttezza. Altrimenti è come se l’amministratore del condominio utilizzasse le somme versate dai condomini in sperperi, spese ingiustificate, appalti truccati ecc. I condomini tenterebbero a non più pagare le quote. In altre parole, la lotta all’evasione deve andare in parallelo con la lotta a chi sperpera denaro pubblico.
Probabilmente questa è la riforma più importante da fare, in Italia. E anche la più difficile.
Piero Angela – A Cosa Serve La Politica?-
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