Nato
a Clermont-Ferrand, nel cuore della Francia, rimase orfano della madre a soli
tre anni e la sua educazione fu curata dal padre, un magistrato con la passione
per le scienze. Ciò lo portò a 16 anni a risultati fondamentali per la
geometria analitica, attraverso l'elaborazione di un teorema (oggi conosciuto
come Teorema di Pascal) alla base della teoria delle
coniche.
In campo scientifico, si segnalò anche per l'ideazione di un calcolatore
meccanico (pascalina), precursore della moderna calcolatrice,
e per le ricerche sul vuoto con metodo sperimentale. Sul piano filosofico, pose
al centro dei propri interessi una profonda analisi della condizione umana, in
relazione ai principi della fede cristiana.
Punto di partenza della sua riflessione è l'estrema precarietà dell'uomo,
sospeso tra il suo tendere verso verità universali e l'impossibilità di poterle
raggiungere. Per sottrarsi a questo stato di debolezza, l'umanità ricorre
al divertissment, cioè a qualcosa che la distoglie dal pensiero
della propria inferiorità, attitudine che Pascal criticava aspramente.
Scomparso nel 1662, a 39 anni, non lasciò un'opera organica ma soltanto appunti
sparsi, raccolti e pubblicati postumi sotto il titolo di Pensieri (1670),
che influenzarono filosofi e letterati delle epoche successive; tra questi
ultimi l'italiano Alessandro Manzoni.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/1015001
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