Padre
e direttore della nuova testata era il celebre Indro Montanelli,
che aveva abbandonato il Corriere della Sera in polemica con
la svolta a sinistra del direttore Piero Ottone, portandosi dietro valenti
giornalisti quali Enzo Bettiza, Gianni Granzotto e lo scrittore Guido Piovene.
Il suo progetto convinse il gruppo industriale Montedison che finanziò l'opera,
garantendo la raccolta pubblicitaria e rinunciando a qualsiasi forma di
controllo.
L'aspetto rivoluzionario, infatti, era legato alla struttura cooperativa: in
pratica Montanelli e la sua squadra risultavano i veri proprietari del giornale
e di conseguenza i soli a poterne dettare la linea politica. Il clima di totale
autonomia fu preservato anche dopo l'acquisizione del quotidiano, nel 1977, da
parte dell'allora costruttore edile Silvio Berlusconi.
I rapporti tra quest'ultimo e Montanelli giunsero a un'insanabile rottura nel
1994, con la nascita del movimento Forza Italia e l'inizio
della parabola politica di Berlusconi. Allergico a qualsiasi forma di
condizionamento, Montanelli abbandonò "il Giornale" (nuova
denominazione assunta dal 1983), lasciando il posto di direttore a Vittorio
Feltri, e fondò "La Voce", dove lo seguirono altri colleghi, su
tutti Marco Travaglio.
Diretto dal 7 settembre 2023 da Alessandro Sallusti (al terzo
"incarico"), è tutt'oggi principale testata dell'area di centrodestra
(con una diffusione, cartaceo + digitale, di 27.599 copie, classifica ADS
aprile 2024).
https://www.mondi.it/almanacco/voce/11988002
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