Zaccaria,
suo padre, era della classe di Abia, e come sacerdote attendeva agli uffici del
tempio. Elisabetta, sua consorte, era sterile e avanzata negli anni: ambedue
però camminavano irreprensibili nella legge del Signore.
Or avvenne che mentre il bianco vegliardo Zaccaria, entrato nel tempio, vi
offriva l'incenso, gli apparve l'Angelo del Signore. Egli si turbò alla vista
del celeste messaggero, ma questi con voce dolce e soave: « Non temere, gli
disse, o Zaccaria, perché le tue preghiere sono state esaudite e la tua moglie Elisabetta
darà alla luce un figliuolo a cui porrai nome Giovanni. Egli sarà per te di
allegrezza e di giubilo, e molti per la sua nascita si rallegreranno poichè
sarà grande al cospetto dell'Altissimo... sarà ripieno dello Spirito Santo e
precederà dinanzi al Signore con lo spirito e la potenza di Elia ». « Ma come
avverrà questo, rispose tremante Zaccaria, se io e la mia moglie siamo vecchi?
». A cui l'inviato misterioso: « Io sono Gabriele chè sto al cospetto di Dio, e
sono stato inviato ad annunciarti questa bella notizia, ma giacché hai esitato,
rimarrai muto fino a tanto non sia compiuto quello che ti ho detto ».
Così dicendo l'Angelo scomparve.
Quando furono compiti i giorni del suo ministero se ne tornò a casa. Allora si
compì la parola del Signore;
Un altro spettacolo ci si presenta. Gabriele lascia nuovamente il cielo;
sorvola le montagne della Giudea e si porta a Nazareth ad una verginella in
dolce contemplazione.
Ave grazia piena! A questo saluto Maria si turba ma rassicurata
dall'Angelo, crede e diviene all'istante madre di Dio. Saputo poi che la cugina
Elisabetta deve partorire, Maria si dirige
frettolosa verso la città. L'abbraccio colla cugina, la purificazione
di Giovanni, le parole ispirate di Elisabetta fanno proromper Maria in quel
cantico di lode e di benedizione a Dio che è la più bella e la più sublime di
tutte le poesie, il più dolce di tutti i canti: il Magnificat. Ecco i prodigi
coi quali fu circondata la Natività del Battista, il Precursore di Cristo,
l'ultimo e il più insigne tra i personaggi che nel corso di quaranta secoli
preannunziarono il Salvatore. La sua vita mortificatissima trascorsa quasi tutta
nel deserto e nella predicazione del regno messianico, fanno di S. Giovanni uno
dei santi più grandi.
Le
sue relazioni con il Salvatore sono intime. È Giovanni che lo battezza nel Giordano: ancora lui che lo
mostra ai discepoli con quelle parole: « ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che
toglie i peccati dal mondo ». E a chi, stupito della sua vita e della sua
predicazione, domandava: « Sei tu il Messia? » rispondeva: « Io sono la voce di
colui che grida nel deserto: raddrizzate le vie del Signore. Io non sono il
Cristo: ma fui mandato innanzi a lui. Bisogna che Egli cresca e che io
diminuisca ».
E
Giovanni diminuì veramente. Dopo aver additato il Messia, insegnato ad ogni
ceto di persone il modo di ricevere il Salvatore, è preso e decapitato in odio alla
verità. Più splendido coronamento alla sua missione non poteva
desiderare.
Quando la ricorrenza del Sacro Cuore di Gesù cade il 24 giugno la solennità
della Natività di san Giovanni Battista è anticipata al 23 giugno.
https://www.santodelgiorno.it/nativita-di-san-giovanni-battista/
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