Storie avvincenti
Alexandre Dumas padre (così chiamato per distinguerlo
dal figlio,
omonimo, anche lui autore di romanzi famosi come "La signora
delle camelie") fu uno dei più proliferi e popolari scrittori francesi del
diciannovesimo secolo. Senza mai raggiungere un grande merito letterario, Dumas
riuscì a ottenere grande popolarità prima come drammaturgo e poi come
novellista storico, soprattutto con opere come "Il conte di
Montecristo" e "I tre moschettieri".
Inoltre è importante considerare che dalle sue
memorie, scritte con uno strano misto di candore e cialtroneria, viene fuori,
in maniera nitida, l'immagine della Francia nell'era romantica.
Alexandre Dumas nasce il 24 luglio 1802 da
Thomas-Alexandre Davy de La Pailleterie, soldato semplice figlio di un
marchese, e di una schiava nera di Santo Domingo, La Pailleterie and Marie
Cessette Dumas, dalla quale eredita il cognome. Alcuni anni dopo la morte del
padre, nel 1823 il giovane Alexandre viene mandato a Parigi per intraprendere
gli studi di legge. Nella capitale riesce a ottenere, grazie alla sua buona
calligrafia, diversi incarichi presso il Duca d'Orléans, il futuro re Luigi
Filippo. Nel 1824 nasce suo figlio, Alexandre, da una relazione con
la sua vicina di pianerottolo.
In quegli anni Dumas si fa notare per le sue opere
teatrali, inserendosi nel movimento romantico francese. I suoi lavori
riscuotono un discreto successo (sebbene all'occhio moderno risultino
melodrammatici e troppo cruenti). "Enrico III e la sua corte" (1829)
racconta del rinascimento francese, "Napoleone
Bonaparte" (1831) invece è piéce teatrale sulla figura, ormai
leggendaria, del condottiero e imperatore francese, da poco defunto. A
differenza dei lavori precedenti, "Antony" (1831) non è un dramma
storico, ma un'opera in cui l'autore sviscera i temi dell'adulterio e
dell'onore.
Negli anni successivi l'interesse di Dumas si sposta
verso il romanzo storico, grazie soprattutto alla collaborazione dello
scrittore Auguste Maquet, col quale produce le opere più famose. I romanzi di
Dumas padre non hanno grande spessore psicologico, né accuratezza nella ricerca
delle fonti storiche. L'unico interesse dell'autore infatti è creare una storia
eccitante ambientata in un background storico, vivace e colorato.
I suoi romanzi più noti "I tre moschettieri"
(pubblicato nel 1844 e messo in scena nel 1845) e "Il conte di
Montecristo" (1844), vengono pubblicati a puntate sui giornali,
il primo sulla rivista "Le Siècle", il secondo sul "Journal des
débats". Entrambi riscuotono un successo enorme, tanto da resistere al
passare del tempo e divenire classici della letteratura, rivisitati
periodicamente dal cinema e dalle televisioni in tutto il mondo. In seguito
Dumas pubblica "Vent'anni dopo" e "Il
visconte di Bragelonne" (che completano la trilogia
de "I tre moschettieri").
Con l'arrivo del successo, Dumas inizia a condurre una
vita al di sopra delle proprie possibilità economiche, eccentrica e piena di
eccessi. Nel 1844 acquista un terreno nei pressi di Parigi a Port-Marly, dove
fa costruire il "Castello di Montecristo", un edificio in cui si
mescolano diversi stili, dal rinascimento, al gotico, al barocco. Nel 1847
inaugura un proprio teatro, il "Théâtre-Historique" (Teatro Storico),
dove vengono rappresentate le opere dei maggiori autori del passato, come Shakespeare, Goethe, Calderon de la Barca, Schiller. Dopo solo tre anni però il teatro
fallisce. Rovinato dai debiti Dumas vende all'asta il suo castello e nel 1851,
cercato da più di 150 creditori, deve riparare in Belgio. Nel 1854, risolti i
suoi problemi finanziari, torna a Parigi.
Grande ammiratore di Garibaldi, Dumas cerca di inviare armi
alla Spedizione dei
Mille. Entra a Napoli assieme alla spedizione e rimane nel capoluogo
campano per tre anni, dove è "Direttore degli scavi e dei musei", ma
nel 1864 lascia la sua carica pressato dal malumore dei napoletani che poco
tollerano la presenza di uno straniero a ricoprire una carica così prestigiosa.
Dal suo soggiorno a Napoli, Dumas scrive "Il Corricolo" e "La
San-Felice", biografia romanzata di Luisa Sanfelice, nobildonna napoletana
che appoggiò la Repubblica Partenopea.
Nel settembre del 1870, dopo una malattia vascolare
che lo lascia semiparalizzato, si trasferisce nella villa del figlio a Puys,
vicino a Dieppe: qui Alexandre Dumas padre, muore il 6 dicembre 1870.
Nonostante le sue ultime volontà fossero diverse (avrebbe voluto che le sue
spoglie rimanessero a Villers-Cotterêts, un cimitero che per lo scrittore
"ha più l'aria di un'aiuola fiorita dove fare giocare i bambini che di
un posto per far dormire i cadaveri"), nel 2002 i suoi resti sono
stati trasferiti al Panthéon di Parigi.
https://biografieonline.it/biografia-alexandre-dumas-padre
Nessun commento:
Posta un commento