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giovedì 25 giugno 2020

Lo Sapevate Che: Pubblicato Il diario di Anna Frank: Con il titolo Il retrocasa venne pubblicata ad Amsterdam l'edizione originale del Diario di Anna Frank


Un lavoro portato a termine dal padre che, con l'aiuto di alcuni amici di famiglia, mise assieme gli appunti scritti dalla figlia sedicenne, morta nel campo di concentramento nazista di Bergen-Belsen. In quegli appunti c'era il racconto di vita quotidiana di una famiglia ebrea olandese, costretta a nascondersi dalla repressione nazista.

Di pari passo con la presa di coscienza delle terribili vicende della Shoah, il libro crebbe di consenso ispirando pellicole cinematografiche e testi teatrali dedicati a quel periodo. Nel 2009 il volume è stato inserito dall'UNESCO nell'Elenco delle Memorie del mondo.
«...È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo che può sempre emergere...»
(Dal Diario di Anna Frank)
Il Diario di Anna Frank è la raccolta in volume degli scritti, in forma di diario e in lingua olandese, di Anna Frank[1] (1929-1945), una ragazza ebrea nata a Francoforte e rifugiatasi con la famiglia ad Amsterdam, costretta nel 1942 a entrare nella clandestinità insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti.
Nell'agosto del 1944 i clandestini vennero scoperti e arrestati; furono condotti al campo di concentramento di Westerbork; da qui le loro strade si divisero ma, ad eccezione del padre di Anna, tutti quanti morirono all'interno dei campi di sterminio nazisti. Dopo essere stata deportata nel settembre 1944 ad Auschwitz, Anna morirà di tifo a Bergen-Belsen, nel febbraio o marzo del 1945.
Alcuni amici di famiglia che avevano aiutato i clandestini riuscirono a salvare gli appunti scritti da Anna all'interno dell'alloggio segreto, consegnandoli poi al padre, Otto Frank, che ne curò la pubblicazione avvenuta ad Amsterdam nel 1947, col titolo originale Het Achterhuis (Il retrocasa).
La prima edizione a stampa tenne conto sia della prima redazione originale, sia di successive rielaborazioni che Anna stessa stava facendo, auspicando una futura pubblicazione del suo diario; alcune pagine del diario furono omesse, perché ritenute da Otto Frank non rilevanti. La prima edizione critica del diario fu pubblicata nel 1986.
Dopo un'accoglienza iniziale piuttosto fredda, a mano a mano che il pubblico veniva a conoscenza dei fatti della Shoah, il libro suscitò un vasto interesse ed ebbe svariate traduzioni (settanta[2]) e pubblicazioni (ad oggi è pubblicato in più di quaranta paesi) e rappresenta un'importante testimonianza delle violenze subite dagli ebrei durante l'occupazione del nazismo.
Il libro, tradotto in oltre 60 lingue e venduto in oltre 30 milioni di copie, è stato anche oggetto di una riduzione teatrale e di due lungometraggi, usciti al cinema nel 1959 e 2016 nonché di due film di animazione nel 1978 e 1995.
Nel 2009 l'UNESCO ha inserito il Diario di Anna Frank nell'Elenco delle Memorie del mondo.
Il manoscritto originale è conservato nell'Istituto nazionale degli archivi sulla seconda guerra mondiale di Amsterdam.
Trama
Anna Frank nasce nel 1929 a Francoforte e all'età di quattro anni si trasferisce insieme alla sua famiglia ad Amsterdam. Nel 1940 i Paesi Bassi vengono invasi dall'esercito tedesco. Il 12 giugno 1942, giorno del suo tredicesimo compleanno, Anna riceve in regalo un diario. Il 6 luglio 1942, per sfuggire ai nazisti, che arrestano tutti gli ebrei per portarli nei campi di concentramento, la famiglia Frank (Otto Frank, la moglie Edith e le due figlie Margot e Anna) entra in clandestinità, nascondendosi in un alloggio segreto predisposto nei magazzini della ditta di Otto Frank.
Con loro portano il minimo indispensabile, riducendo il più possibile il bagaglio, in modo da passare inosservati. Nei giorni successivi un'altra famiglia va a vivere con loro: i signori Van Daan e il figlio Peter. Ultimo arrivato è il signor Dussel. Dopo un po' di tempo, fra Peter e Anna nasce una forte amicizia che giorno dopo giorno si sviluppa in un tenero amore. Nel suo diario Anna Frank parla delle angosce, delle illusioni, dei sogni, della speranza, della distribuzione del cibo, dei turni in bagno, del cibo che non arriva, delle malattie temute e dello svolgimento della guerra. L'ultima annotazione porta la data del 1º agosto 1944; il 4 agosto l'alloggio segreto verrà scoperto e tutti i suoi abitanti arrestati.
Composizione e storia editoriale
Anna iniziò a scrivere il Diario il 12 giugno 1942. Il manoscritto a noi pervenuto della prima stesura consiste di tre quaderni, relativi ai seguenti rispettivi periodi: dal 12 giugno al 5 dicembre 1942; dal 22 dicembre 1943 al 17 aprile 1944; dal 17 aprile al 1º agosto 1944. La medesima prima stesura comprendeva originariamente uno o più quaderni, andati perduti, corrispondenti al periodo compreso fra il 6 dicembre 1942 e il 21 dicembre 1943. Nell'edizione critica, pubblicata nel 1986, questa prima stesura è indicata come "versione A".
Il 28 marzo 1944 la radio del governo olandese in esilio, Radio Orange, lanciò un appello ai propri concittadini affinché conservassero memoria scritta del periodo dell'occupazione, in modo da poter pubblicare tali memorie nel dopoguerra. Nel maggio 1944, seguendo tale appello, Anna cominciò a rielaborare il proprio diario, in modo da renderlo più adatto alla pubblicazione. Mentre continuava a scrivere la prima stesura, la ragazza iniziò dunque parallelamente una seconda redazione — finalizzata alla pubblicazione — del suo diario, redazione che narra il periodo dal 20 giugno 1942 al 29 marzo 1944. Tale seconda stesura differisce dalla prima nello stile (più accurato) e in alcuni accorgimenti letterari: uso di pseudonimi per designare le persone coinvolte, riscrittura di alcuni brani, tagli e accorpamenti di alcuni altri. In questa seconda stesura manca il periodo dal 12 al 20 giugno 1942; inoltre non è narrato il periodo dal 30 marzo 1944 in poi (parte che probabilmente Anna non fece in tempo a redigere prima di venire catturata); in compenso vi è documentato il periodo fra dicembre 1942 e dicembre 1943 che invece, come abbiamo visto, nel manoscritto della prima stesura risulta perduto[5]. Nell'edizione critica, detta seconda stesura è indicata come "versione B".
La denominazione più corretta per l'opera sarebbe dunque Diari anziché Diario, in quanto il manoscritto comprende in realtà due redazioni[3].
Finita la guerra, Miep Gies consegnò a Otto Frank tutti i manoscritti di Anna da lei trovati nell'alloggio segreto dopo l'irruzione della polizia. Otto ne realizzò una copia dattiloscritta per i suoi amici e parenti (oggi perduta). Un secondo dattiloscritto fu compilato dallo stesso Otto Frank basandosi soprattutto sulla versione B, integrandola dove necessario con la versione A, ma tralasciando tutta una serie di passi che Otto ritenne non meritevoli di diventare di pubblico dominio perché irrilevanti o perché troppo intimi. Otto omise così di riportare nel suo dattiloscritto vari brani del diario di Anna, contenenti critiche alla madre di lei, annotazioni concernenti la sessualità, osservazioni circa il ruolo della donna nella società. In compenso aggiunse quattro racconti da un altro manoscritto di Anna, i Racconti dell'alloggio segreto[6]. Questa versione, compilata da Otto Frank, è indicata nell'edizione critica come "versione C".
A questo punto Otto Frank chiese ad un suo amico, Albert Cauvern, di rivedere il dattiloscritto per correggerne eventuali errori di ortografia o di grammatica. Cauvern andò oltre il compito affidatogli, apportando anche modifiche di punteggiatura, soppressioni e aggiunte. Sul dattiloscritto della versione C, oltre alle correzioni di Albert Cauvern, risultano alcune altre correzioni di mano ignota. Al principio del 1946 il dattiloscritto venne poi ritrascritto dalla moglie di Albert, Isa Cauvern. Il testo dattiloscritto da Isa Cauvern è quello che fu consegnato, sempre nel 1946, alla casa editrice olandese Contact. Questa casa editrice apportò a tale testo ulteriori modifiche, censurando venticinque passaggi (sopprimendo ad esempio la parola mestruazioni) e ampliandone leggermente altri a scopi didascalici. Dopo che Otto Frank ebbe approvato il testo così modificato, esso fu finalmente pubblicato dalla Contact nel giugno 1947[7].
A questa prima pubblicazione olandese seguirono varie traduzioni: nel 1950 in francese, nel 1952 in inglese, nel 1954 in italiano[8], nel 1955 in tedesco. Quest'ultima versione fu approntata da un'amica di famiglia dei Frank, la signora Anneliese Schütz, che era stata insegnante di tedesco di Margot Frank, sorella di Anna. La Schütz non si basò sull'edizione a stampa, bensì sul dattiloscritto riveduto da Albert Cauvern (privo quindi delle modifiche apportate dalla casa editrice Contact); tuttavia su questa traduzione tedesca si riscontrano, secondo Valentina Pisanty, altre consistenti «manomissioni del testo originale», che la traduttrice operò al fine di «rendere ideologicamente accettabile il diario per un pubblico tedesco», eliminando «i contenuti più espressamente antitedeschi» del testo di Anna, e commettendo per di più «una serie di grossolani errori di traduzione e di aggiunte non giustificate
La prima edizione in lingua inglese comprende sette passaggi contenuti nel dattiloscritto di Isa Cauvern che erano stati espunti dall'editore Contact e pertanto non figurano nella prima edizione olandese del 1947.
Otto Frank dispose nel suo testamento che i manoscritti originali di Anna fossero devoluti all'Istituto per la Documentazione bellica di Amsterdam, che ne fece accertare scientificamente l'autenticità[11]. L'edizione critica curata da Harry Paape, Gerrold Van der Stroom e David Barnouw per lo stesso Istituto, comprendente per la prima volta sia la versione A sia la versione B dei Diari, è stata edita nel 1986
Sei mesi prima di morire, Otto Frank espunse dal manoscritto dei Diari cinque pagine (datate 8 febbraio 1944) che contenevano alcune dure critiche alla madre di Anna, e le consegnò al suo amico Cornelius Suijk, all'epoca direttore amministrativo della Fondazione Anna Frank di Amsterdam. Tali pagine, pertanto, non comparvero nell'edizione critica del 1986; Sujik le rese pubbliche solamente nel 1998 ed esse figurano nelle successive ristampe dell'edizione critica.
Sulla base del lavoro effettuato per l'edizione critica (la quale, presentando in parallelo le diverse redazioni dei Diari, risulta di difficile lettura per i non specialisti), la Fondazione Anna Frank di Basilea diede incarico alla scrittrice e traduttrice tedesca Mirjam Pressler di predisporre una nuova edizione della versione C, destinata al grande pubblico e integrata con numerosi passi recuperati dalle versioni A e B[. Pubblicata in olandese nel 1991, l'edizione curata dalla Pressler venne tradotta in italiano nel 1993; le edizioni successive al 1998 contengono le pagine ritrovate in quell'anno].
Il 1º gennaio 2016, alla scadenza dei diritti d'autore, il professore Olivier Ertzscheid e la parlamentare Isabelle Attard pubblicarono online il testo della prima edizione in lingua olandese dei diari, scatenando le proteste della fondazione «Anne Frank Fonds», che minacciò azioni legali

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