Alan Mathison Turing è passato alla
storia come uno dei pionieri dello studio della logica dei computer e come uno
dei primo ad interessarsi all'argomento dell'intelligenza
artificiale. Nato il 23 giugno 1912 a Londra ha
ispirato i termini ormai d'uso comune nel campo dell'informatica come quelli di
"Macchina di Turing" e di "Test di Turing".
Più nello specifico, si può dire che
come matematico ha applicato il concetto di algoritmo ai computer digitali e la
sua ricerca nelle relazioni tra macchine e natura ha creato il campo dell'intelligenza
artificiale.
Interessato soltanto alla matematica e
alla scienza iniziò la sua carriera come matematico al King's College alla
Cambridge University nel 1931.
A scuola non aveva un gran successo,
data la sua tendenza ad approfondire esclusivamente cose che lo interessassero
sul serio. Solo la grandissima amicizia con Christopher Morcom, apparentemente
molto più promettente di lui e molto più sistematico gli permise di iniziare la
sua carriera universitaria: l'amico, però, morì purtroppo di tubercolosi due
anni dopo il loro incontro. Ma il segno che lasciò sull'animo dell'amico fu
profondo e significativo, inducendo Turing a trovare dentro di sé la determinazione necessaria per continuare gli studi e la
ricerca.
Dobbiamo quindi a Morcom moltissimo, se
consideriamo che grazie al suo sostegno morale e al suo incitamento, indusse una
grande mente come Turing a sviluppare le sue immense potenzialità. Tanto per
fare un esempio, Turing arriverà a scoprire, cinque anni prima Gödel, che gli
assiomi della matematica non potevano essere completi, un'intuizione che mise
in crisi la convinzione che la matematica, in quanto scienza perfettamente
razionale, fosse aliena da qualsiasi tipo di critica.
Si presentava comunque per Turing un
compito veramente arduo: riuscire a provare se ci fosse o meno un modo per
determinare se un certo teorema fosse esatto oppure no. Se questo fosse stato
possibile, allora tutta la matematica si sarebbe potuta ridurre al semplice
calcolo. Turing, secondo le sue abitudini, affrontò questo problema in mondo
tutt'altro che convenzionale, riducendo le operazioni matematiche ai loro
costituenti fondamentali. Operazioni tanto facili che potevano essere di fatto
svolte da una macchina.
Trasferitosi alla Princeton University,
dunque, il grande matematico iniziò ad esplorare quella che poi verrà definita
come la "Macchina di Turing" la quale, in altri termini, non
rappresenta altro che un primitivo e primordiale "prototipo" del
moderno computer. L'intuizione geniale di Turing fu quella di
"spezzare" l'istruzione da fornire alla macchina in una serie di
altre semplici istruzioni, nella convinzione che si potesse sviluppare un
algoritmo per ogni problema: un processo non dissimile da quello affrontato dai
programmatori odierni.
Durante la seconda guerra
mondiale Turing mise le sue capacità
matematiche al servizio del "Department of Communications" inglese
per decifrare i codici usati nelle comunicazioni tedesche, un compito
particolarmente difficile in quanto i tedeschi avevano sviluppato un tipo di
computer denominato "Enigma" che era capace di generare un codice che
mutava costantemente. Durante questo periodo al "Department of
Communications", Turing ed i suoi compagni lavorarono con uno strumento
chiamato "Colossus" che decifrava in modo veloce ed efficiente i
codici tedeschi creati con "Enigma". Si trattava, essenzialmente, di
un insieme di servomotori e metallo, ma era il primo passo verso il computer
digitale.
Dopo questo contributo fondamentale allo
sforzo bellico, finita la guerra continuò a lavorare per il "National
Physical Laboratory" (NPL), continuando la ricerca nel campo dei computer
digitali. Lavorò nello sviluppo all'"Automatic Computing Engine"
(ACE), uno dei primi tentativi nel creare un vero computer digitale. Fu in
questo periodo che iniziò ad esplorare la relazione tra i computer e la natura.
Scrisse un articolo dal titolo "Intelligent Machinery", pubblicato
poi nel 1969. Fu questa una delle prime volte in cui sia stato presentato il
concetto di "intelligenza
artificiale". Turing, infatti, era dell'idea che
si potessero creare macchine che fossero capaci di simulare i processi del
cervello umano, sorretto dalla convinzione che non ci sia nulla, in teoria, che
un cervello artificiale non possa fare, esattamente come quello umano (in
questo aiutato anche dai progressi che si andavano ottenendo nella riproduzione
di "simulacri" umanoidi, con la telecamera o il magnetofono,
rispettivamente "protesi" di rinforzo per l'occhio e la voce).
Turing, insomma, era dell'idea che si
potesse raggiungere la chimera di un'intelligenza davvero artificiale seguendo
gli schemi del cervello umano. A questo proposito, scrisse nel 1950 un articolo
in cui descriveva quello che attualmente è conosciuto come il "Test di
Turing". Questo test, una sorta di esperimento mentale (dato che nel
periodo in cui Turing scriveva non vi erano ancora i mezzi per attuarlo),
prevede che una persona, chiusa in una stanza e senza avere alcuna conoscenza
dell'interlocutore con cui sta parlando, dialoghi sia con un altro essere umano
che con una macchina intelligente. Se il soggetto in questione non riuscisse a
distinguere l'uno dall'altra, allora si potrebbe dire che la macchina, in
qualche modo, è intelligente.
Turing lasciò il National Physical
Laboratory prima del completamento dell'"Automatic Computing Engine"
e si trasferì alla University of Manchester dove lavorò alla realizzazione del
Manchester Automatic Digital Machine (MADAM), con il sogno non tanto segreto di
poter vedere, a lungo termine, la chimera dell'intelligenza
artificiale finalmente realizzata.
Personalità fortemente tormentata (anche
a causa di una omosessualità vissuta con estremo disagio), dalle mille
contraddizioni e capace di stranezze e bizzarrie inverosimili, Turing morì
suicida, appena quarantenne, il 7 giugno 1954.
A 60 anni dalla morte esce al cinema un
film biografico dal titolo "The Imitation Game", che narra la vita di Alan Turing e di come
progetto il sistema per decifrare i codici segreti dei nazisti durante la Seconda Guerra
Mondiale. https://biografieonline.it/biografia-alan-turing
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