Michael Gerard Tyson nasce il 30 giugno
1966 a Southington, Ohio (USA), in un ghetto nero di Brooklyn. Approda nel
settore professionistico del pugilato a
diciannove anni. Il suo primo incontro è datato 23 marzo 1985: alla fine del
primo round batte Hector Mercedes. E' esploso nel mondo della boxe fin
dai sui primi incontri, nei quali esprimeva tutta la selvaggia energia che le
sue misere e difficili origini avevano contribuito ad inasprire.
Il Mike Tyson degli esordi faceva
impressione per quanto era aggressivo ed efficace, lasciando i commentatori
esterrefatti per la potenza che era in grado di esprimere. Dopo una serie di
mirabolanti vittorie arriva inarrestabile al suo primo successo davvero
importante. Solo un anno dopo l'esordio ufficiale diviene il più giovane
campione del mondo dei pesi massimi nella storia del pugilato.
Un rapido sguardo a questo primo carnet-record di vittorie la dice lunga: 46
incontri vinti, di cui 40 per k.o., e sole tre sconfitte.
Da questi dati sbalorditivi inizia la
sua inarrestabile ascesa che lo porterà a diventare uno dei più celebri pugili di
tutti i tempi, anche se a tutt'oggi il suo declino sembra inesorabile. Una cosa
è certa: per tutta la metà degli anni '80 Tyson domina la categoria mettendo
fuori combattimento tutti i migliori pesi massimi dell'epoca: Trevor Berbick,
Tyrell Biggs, Larry Holmes, Frank Bruno, Buster Douglas. A mettere un freno a
questa corsa all'inserimento a forza negli albi dei record ci pensa per la
prima volta James Douglas nel 1990, che lo mette al tappeto alla decima
ripresa, a sorpresa e contro tutte le aspettative dei bookmakers. Lo stop è brusco ma Tyson,
retrospettivamente, non ha nulla da rimproverarsi e soprattutto può
considerarsi, sportivamente parlando, soddisfatto di se stesso.
Sul piano umano le cose vanno un po'
diversamente. Il 9 febbraio 1988 aveva sposato a New York l'attrice Robin
Givens che però poco dopo inizia le pratiche di divorzio dichiarando più volte
di essere stata picchiata dal marito. I due poi divorzieranno nella Repubblica
Dominicana il 14 febbraio dell'anno successivo.
A chiusura di questo ciclo, Tyson si
porta comunque a casa quindici i mondiali sostenuti e dodici vinti, oltre a un
pacchetto di svariati miliardi accumulati grazie alle borse messe in palio nei
match. I media si divertono a calcolare il valore monetario di un suo pugno, o
di un secondo di ogni suo combattimento.
Purtroppo la sfortuna di Tyson si chiama
"carattere". A dispetto della sua aria da duro in realtà è una
persona piuttosto fragile e facilmente preda di tentazioni di vario genere. Nel
1992 cade una seconda pesante tegola sul suo capo: una sua fiamma (Desiree
Washington "reginetta di bellezza" locale) lo accusa di stupro, i
giudici le danno retta e il giudice Patricia Gifford condanna Mike a dieci
anni, di cui quattro con la sospensione della pena; il pugile finisce
dunque in carcere per un lasso di tempo non indifferente, salvo poi uscire di
prigione su cauzione. Tre anni di carcere (dal 1992 al 1995) che lo segnano
irrimediabilmente e che faranno del campione un uomo diverso.
Il 19 agosto 1995 torna a combattere
contro Mc Neeley vincendo per k.o. al primo round. In prigione il campione non
si era lasciato andare, continuando ad allenarsi: la mente fissa al suo
riscatto e al momento in cui metterà finalmente piede fuori dal carcere per
dimostrare a tutti che è tornato.
Come puntualmente accade, ben presto ha
l'opportunità di dimostrare che gli anni passati in una cella non lo hanno
fiaccato. Gli incontri sostenuti nel 1996 lo vedono vincente. Non
sufficientemente soddisfatto, in tre round si sbarazza di Bruce Seldon poi in
cinque di Frank Bruno e si aggiudica anche il titolo WBA. Da quel momento
inizia però la sua parabola discendente.
Il 9 novembre dello stesso anno perde il
titolo WBA per opera di Evander Holyfield. E nella rivincita del 28 giugno 1997
è nuovamente sconfitto per squalifica per aver morso l'avversario ad un
orecchio.
Sospeso dal 1997 al 1998, Tyson sembra
sull'orlo della fine professionale. Nuovamente in carcere per aggressione
all'inizio del 1999, torna sul ring il 16 gennaio 1999, sconfiggendo per k.o.
al quinto round Frank Botha. Quindi il 24 ottobre dello stesso anno, a Las
Vegas, l'incontro con il californiano Orlin Norris conclusosi con un nulla di
fatto. Il match è da ripetere.
E' l'8 giugno 2002 quando all'ottava
ripresa del match contro Lennox Lewis, Tyson cade al tappeto. Il Tyson che
faceva tanta paura agli avversari e che incuteva timore solo a guardarlo non
c'è più. Il resto è amara storia recente. Come già accennato, Tyson ha fatto di
tutto per recuperare la corona WBA di campione del mondo, sfidando con proclami
assurdi e violentemente intimidatori il detentore del titolo, Lennox Lewis.
Il 31 luglio 2004, all'età di 38 anni,
Iron Mike è tornato sul ring per combattere contro l'inglese Danny Williams.
Pur dimostrando discreta forza e tecnica, Tyson è sembrato incapace di reagire
e di imporsi. E' finito al tappeto per k.o. alla quarta ripresa.
La fine definitiva del pugile americano viene posticipata: il 12 giugno 2005 a
Washington Mike Tyson subisce ancora una sconfitta, contro l'irlandese Kevin
McBride. Alla sesta ripresa dell'incontro, l'ex campione dei pesi massimi non
ce la fa più.
Alla fine del match, psicologicamente
molto provato, Tyson annuncia il ritiro: "Non posso più farcela, non
posso più mentire a me stesso. Non voglio più mettere in imbarazzo questo
sport. È semplicemente la mia fine. Questa è la mia fine. Finisce qui".
Nel mese di maggio 2009 perde
tragicamente la figlia Exodus: la bambina, di quattro anni, rimane vittima di
un incidente domestico, impigliata con il collo in una corda appesa su un
attrezzo ginnico.
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