Il Museo dell’Acropoli di
Atene (Μουσείο Ακρόπολης) è uno dei più celebri musei archeologici e di arte al
mondo, con una collezione che copre oltre 1.500 anni ed un edificio
imponente, progettato dall’architetto svizzero-americano Bernard Tschumi.
Storia ed
architettura, il progetto di Bernard Tschumi
La lunga storia del Museo dell’Acropoli di Atene ha inizio nel 1863
quando, 30 anni dopo che la guarnigione turca aveva lasciato Atene, le autorità
locali decisero di realizzare un piccolo museo accanto all’ Acropoli.
Da allora si sono susseguite varie ipotesi
ma, a parte l’estensione del vecchio museo, nessuna è stata realizzata. Solo
nel 2000 è stato bandito un concorso internazionale per la realizzazione del
nuovo museo dell’Acropoli: il progetto scelto, dell’architetto Bernard Tschumi in team con lo studio greco
di Michael Photiadis, è stato realizzato e inaugurato nel
2007, dotando finalmente la città di un museo lungamente atteso, per uno dei
più rilevanti siti archeologici al mondo.
Uno dei vincoli del progetto, e anche una delle ragioni del
lungo iter realizzativo, è stata la presenza di scavi archeologici all’interno
del sito. Ovviamente il museo non è situato sull’Acropoli ma alla sua
base, sul lato sud est della collina; tuttavia un rilevante insediamento
risalente all’età del Bronzo è stato rinvenuto nel luogo previsto per il
nuovo museo, l’area Makryianni.
La necessità di integrare correttamente tali ritrovamenti ha profondamente condizionato, ma anche ispirato, il progetto di Tschumi e del suo team.
La necessità di integrare correttamente tali ritrovamenti ha profondamente condizionato, ma anche ispirato, il progetto di Tschumi e del suo team.
Gli scavi
archeologici, il viaggio inizia
L’edificio del museo, formato da tre livelli e da un mezzanino è sospeso
sopra il luogo degli scavi, appoggiato a pilastri accuratamente disposti in
modo da non interferire con i ritrovamenti; in un certo senso il livello degli
scavi, che non è attualmente visitabile, costituisce un ulteriore piano
dell’edificio e può essere percepito attraverso le grandi aperture presenti a
livello del percorso d’ingresso. La forte relazione visiva con gli scavi rende
l’ingresso al museo l’inizio di un percorso nel tempo, che Tschumi ha previsto
in fase di progetto.
Il piano d’ingresso ospita la lobby, spazi per mostre temporanee, servizi per i visitatori e un auditorium.
Il piano d’ingresso ospita la lobby, spazi per mostre temporanee, servizi per i visitatori e un auditorium.
La mostra permanente:
un viaggio circolare attraverso il tempo
Il Museo dell’Acropoli possiede una straordinaria collezione di sculture,
realizzate dal Periodo Greco Arcaico all’Epoca Romana nel corso di oltre
quindici secoli, suddivise in cinque sezioni cronologiche.
La mostra permanente del museo
presenta reperti provenienti dall’ Hekatompedon (il
primo edificio costruito sull’Acropoli), dai Propilei, dal Tempio di Athena Nike, dall‘Eretteo, dal Santuario di Artemis
Brauronia ed, ovviamente, dal Partenone (il tempio di Athena Parthenos).
Dall’atrio del museo, attraverso una grande rampa in cristallo che domina
gli scavi sottostanti, delimitata da reperti rinvenuti sulle pendici
dell’Acropoli, i visitatori possono raggiungere un livello a doppia altezza
dove una prima galleria, dedicata al periodo “arcaico”, testimonia
le origini dell’Acropoli come centro religioso
Il percorso sale poi attraverso una
scala al livello più alto del museo, che ospita la Galleria del Partenone.
Il volume della galleria è ruotato rispetto al livello inferiore in modo da replicare l’orientamento del Partenone stesso così da mostrare i reperti provenienti dal tempio secondo il loro orientamento originario.
Il volume della galleria è ruotato rispetto al livello inferiore in modo da replicare l’orientamento del Partenone stesso così da mostrare i reperti provenienti dal tempio secondo il loro orientamento originario.
Il
fregio del Partenone,
costituito sia da pezzi originali che da copie dei reperti attualmente
conservati a Londra, è montato su un grande volume rettangolare le cui
dimensioni e proporzioni ricalcano esattamente quelle della cella del tempio
che un tempo il fregio adornava. Nella sala, una serie di grandi finestre
permette una relazione visiva diretta tra le opere in mostra da un lato e
l’Acropoli ed il Partenone dall’altro.
From the museum upper level, the route
continues, progressing in time, and descends to the level underneath,
where pieces dating from the Classic age to the Roman period are
displayed, eventually returning to the entrance level, thus closing the exhibition circular
itinerary across space and time.
Da questo livello del museo il percorso
prosegue ancora, fisicamente e cronologicamente, scendendo al livello inferiore
dove sono esposti i pezzi databili dall’età classica al periodo romano e,
infine, scendendo al livello di ingresso, a chiusura di un percorso idealmente
circolare attraverso lo spazio e il tempo.
Un museo permeato dalla luce naturale
“gli elementi che danno vita al Nuovo
Museo dell’Acropoli fanno perno sulla luce naturale – più che in ogni altro
tipo di museo (…) I nuovi spazi espositivi possono essere descritti come parte
di un museo fatto di luce naturale, per quanto riguarda la presentazione delle
opere scutoree esposte al suo interno, il cui aspetto si trasforma
continuamente nel corso della giornata.” (Bernard Tschumi)
L’uso della luce naturale è uno degli aspetti più rilevanti del progetto di Tschumi.
Dato che il Museo dell’Acropoli è in larga parte un museo di sculture, una particolare attenzione alla luce era essenziale per una percezione ottimale dei reperti, anche in considerazione del fatto che le opere scultoree dovevano essere viste da ogni direzione.
La soluzione è stata di fornire alle sale una buona illuminazione naturale attraverso grandi vetrate distribuite su tutto il perimetro dell’edificio, e di dotare la Galleria del Partenone di lucernari. Per evitare un eccessivo riscaldamento da irraggiamento, sono state installate speciali vetrate basso emissive ad elevato isolamento termico.(..)
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