Cuore sportivo
Aggressiva. Se c'è una caratteristica
inconfondibile che caratterizza le produzioni di casa Alfa Romeo si può dire
che sia la linea aggressiva. Grande comunicativa, forte presa emotiva: ecco il
segreto imperituro che tiene accesa la fiamma del successo delle auto Alfa
Romeo. E' il 24 giugno 1910 quando, nel celebre stabilimento lombardo di Arese,
nasce la prestigiosa marca di automobili, che all'inizio si chiama solo
A.L.F.A., (acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili). Con
duecentocinquanta dipendenti ed una produzione di trecento unità annue, prende
vita il marchio che più di ogni altro, nel mondo delle quattro ruote, porta
nell'anima l'origine tutta milanese della sua discendenza: la croce
rossa in campo bianco del gonfalone
civico e il biscione visconteo.
La prima vettura è la "24 hp"
che esordisce nel 1911 nella targa Florio. Il modello più prestigioso del
periodo pionieristico è il 40-60 hp, un motore di oltre sei litri che si impone
largamente nelle corse del tempo. Nel 1915 compare il secondo volto, quello
"partenopeo", dell'Alfa. La società viene infatti rilevata da un
operatore napoletano, l'ing. Romeo, il cui nome inizia a comparire sul marchio
dopo la fine della prima guerra mondiale. E' solo la prima delle tante metamorfosi azionarie
che la casa automobilistica subirà nel tempo.
La maggioranza del capitale passa poco
dopo alla Banca Nazionale che però subisce un crack nel 1921. La proprietà
dell'Alfa viene così trasferita all'"Istituto per la Sovvenzione sui
Lavori Industriali"; intanto, nel 1923, la progettazione dell'Alfa passa
sotto la guida dell'ing. Vittorio Jano (di origini Fiat) che diviene il vero
protagonista delle nuove tecnologie Alfa, come - ad esempio - la vettura
"p2", modello vittorioso del primo campionato del mondo.
Nel 1928 esce di scena il trascinante
ing. Romeo, proprio alla vigilia di quella crisi mondiale che sconvolge un
enorme numero di aziende. Nel 1933 viene costituito l'Iri a cui viene affidato
il pacchetto azionario dell'Alfa Romeo. Dopo la seconda guerra
mondiale, riparati i gravi danni bellici, l'Alfa
viene inquadrata in Finmeccanica. Il binomio risulta azzeccatissimo: vedono la
luce alcuni tra i modelli di maggior successo del dopoguerra, come la
"1900" e l'indimenticabile "Giulietta".
Nel 1968 prende il via la costruzione
dello stabilimento napoletano di Pomigliano d'Arco dove si avvia il colossale
progetto "Alfasud". Sono gli anni della spider 1600
"Duetto", immortalata da Dustin Hoffman ne "Il laureato"
e poi dell'Alfetta. Seguono poi le altre produzioni storiche, quelle degli anni
'80-'90, con la "33", la "90", la "75" e la
"164", che esce nel 1987: si tratta della prima vettura integrata
del Gruppo Fiat.
E' in quegli anni, e precisamente a partire dal 1986, che la famiglia Agnelli acquista
l'Alfa Romeo, di nuovo in crisi.
Il resto è cronaca recente.
Nel 1992 nasce la "155",
seguita dalle sorelle "145" e "146", dallo
"Spider", dal "Gtv" e dalla "147". Per fortuna, tutti
grandi successi commerciali.
Il fascino del Biscione è ancora forte
in tutto il mondo: fan club Alfa sono presenti in 36 Paesi, dagli Usa alla
Nuova Zelanda, dal Giappone al Kenia, alla Malesia. Alla fine del 2000, l'area
di Arese, oltre due milioni di metri quadrati (di cui 800 mila coperti), è
stata venduta alla società immobiliare bresciana "Estate Sei". Il
costo dell'operazione è stato di 400 miliardi di vecchie lire; in
quell'occasione fu annunciato che altri 400 miliardi di lire sarebbero serviti
per trasformare l'ex stabilimento in un centro logistico.
Il 5 marzo 1963 nasce
l'"Auto-Delta", con lo scopo di portare in gara le vetture Alfa Romeo
nei campionati internazionali.
Con la costruzione della Giulia TZ,
l'Autodelta si afferma presto come antenna tecnologica e reparto di esperienze
avanzate di Alfa Romeo per oltre un ventennio, in tutte le specialità
dell'automobilismo sportivo, Formula
1 compresa.
Sono patrimonio di Autodelta lo sviluppo
dei motori ad alcool, del primo motore diesel per Alfa Romeo (la Giulia con
motore Perkins), della pompa di iniezione Spica, l'applicazione del carter
secco sui motori di produzione di serie, la realizzazione di prototipi e
successivi modelli delle prime automobili stradali con motore a benzina
turbocompresso, lo sviluppo del concetto di SUV già negli anni Settanta su base
Alfasud SW. Tra le realizzazioni importanti anche la Coupé Sprint V6 con motore
posteriore e cambio longitudinale a cinque marce, l'impianto frenante con due
pinze sullo stesso disco, il primo esempio di serbatoio di sicurezza e
l'aerodinamica del sottoscocca.
L'Autodelta è stata inoltre la prima ad
utilizzare il titanio nelle leve delle sospensioni, introducendo per prima i bracci delle sospensioni stampati in alluminio, oggi utilizzati sulle più
sofisticate vetture di serie.
L'Autodelta ha sviluppato numerosi
motori per la nautica, ottenendo importanti affermazioni nelle gare dei
Campionati Mondiali della specialità.
Oggi come allora sono le vetture
derivate dalla grande serie a misurarsi nelle competizioni. Negli anni '60 e
'70 era la Alfa Romeo Giulia, nelle sue versioni TZ1, TZ2, GTA, GTAJ, GT Am,
oggi è l'Alfa 156 nella versione GTA, vincitrice delle edizioni 2002-2003 del
Campionato Europeo Turismo.
Si ripropone così un nome che ha
rappresentato con successo il marchio Alfa Romeo su tutti i circuiti e le
strade del mondo, in tutte le categorie.
Moltissimi i piloti che vi hanno fatto
parte e che hanno contribuito a rafforzarne il mito, raccogliendo il testimone
dei grandi campioni del passato che avevano trovato nella loro Alfa Romeo il
mezzo ideale per vincere.
Il mondo di Alfa Romeo si esprime oggi
anche nel mondo della vela con una imbarcazione di 30 metri, interamente in
fibra di carbonio per solcare mari e oceani con ogni condizione di vento.
Si chiama "Alfa Romeo" ed è un
maxi yacht da competizione tecnicamente avanzato.
Il suo proprietario e skipper
neozelandese Neville Crichton ? uno dei migliori armatori australiani ? ha
commissionato il maxi yacht ai famosi architetti navali americani Reichel/Pugh che hanno
progettato un'imbarcazione a "tuttotondo" capace di affrontare le
peggiori condizioni meteorologiche ed essere allo stesso tempo una delle più
veloci al mondo.
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