Una mostra racconta la storia e l’universo del primo giornale a fumetti dell’editoria italiana
Parte dalla prima uscita del Corriere dei Piccoli, il 27
dicembre 1908, la mostra che racconta la storia e l'universo del primo
giornale a fumetti dell’editoria italiana.
L’esposizione, allestita dal 13 ottobre 2018 al 13 gennaio 2019,
sarà ospitata dallo Wow Spazio Fumetto del Museo del Fumetto,
dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano.
Il mitico numero uno del Corriere dei Piccoli risale a
centodieci anni fa. Per quasi novant’anni ha affascinato più generazioni di
lettori. Attraverso centinaia di numeri originali, scelti nell’archivio della
Fondazione Franco Fossati, è possibile ripercorrere non solo la storia
editoriale del mitico "Corrierino", ma anche riscoprire i personaggi
che hanno reso grande questo settimanale.
Il primo
numero del giornalino appare nelle edicole di tutta Italia, a 10 centesimi.
Sotto la testata, disegnata da Antonio Rubino, appare l’indicazione
“supplemento illustrato del Corriere della Sera”, il principale quotidiano
italiano. Si conclude così una lunga gestazione, che si ispira in parte ai
supplementi domenicali dei quotidiani statunitensi, tenendo conto di precursori
italiani come il Giornale per i bambini (dove era nato Pinocchio) e il
Giornalino della domenica di Vamba (dove appariva a puntate il "Giornalino
di Gianburrasca").
Il progetto è di una sociologa e scrittrice, collaboratrice del Giornalino della domenica: Paola Lombroso, figlia del celebre scienziato Cesare. Ai racconti in testo, alle rubriche e alle illustrazioni si affiancano i fumetti (come verranno chiamati soltanto decenni più tardi), quei "comics" che già da una decina d'anni stanno riscuotendo grande successo negli Stati Uniti. Una preziosa corrispondenza in proposito è conservata a Milano dalla Fondazione Corriere della Sera.
Al direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini, l'idea piace, ma è indeciso sull'affidare un progetto così importante ad una donna, così coinvolge Silvio Spaventa Filippi, già impegnato nel quotidiano e nelle altre testate supplementari, mentre a Paola Lombroso, 37 anni, coetanea dello Spaventa Filippi, nota al grande pubblico anche sotto lo pseudonimo di Zia Mariù, viene affidata la rubrica delle Lettere del nascente Corriere dei Piccoli, che vede la luce il 27 dicembre 1908.
Il progetto è di una sociologa e scrittrice, collaboratrice del Giornalino della domenica: Paola Lombroso, figlia del celebre scienziato Cesare. Ai racconti in testo, alle rubriche e alle illustrazioni si affiancano i fumetti (come verranno chiamati soltanto decenni più tardi), quei "comics" che già da una decina d'anni stanno riscuotendo grande successo negli Stati Uniti. Una preziosa corrispondenza in proposito è conservata a Milano dalla Fondazione Corriere della Sera.
Al direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini, l'idea piace, ma è indeciso sull'affidare un progetto così importante ad una donna, così coinvolge Silvio Spaventa Filippi, già impegnato nel quotidiano e nelle altre testate supplementari, mentre a Paola Lombroso, 37 anni, coetanea dello Spaventa Filippi, nota al grande pubblico anche sotto lo pseudonimo di Zia Mariù, viene affidata la rubrica delle Lettere del nascente Corriere dei Piccoli, che vede la luce il 27 dicembre 1908.
Paola Lombroso (che lascia la redazione nel 1912 disgustata dal
sostegno del giornale alla conquista della Libia, ma rimane un punto di
riferimento per la letteratura e per la didattica fino alle "leggi
razziali" del 1938, che feriscono a sangue anche gli ambienti culturali e
la migliore editoria italiana) viene qui raccontata per la prima volta in modo
ampio, perché uno degli scopi della mostra è anche quello di segnalare le poche
donne che sono state importanti nelle vicende artistiche ed editoriali
del "Corrierino", soprattutto in anni nei quali le porte delle
redazioni erano piuttosto riservate agli uomini.
Ampio spazio è quindi riservato a Grazia Nidasio, entrata in
redazione giovanissima negli anni Cinquanta per accompagnare il Corriere dei
Piccoli (e dal 1972 anche il Corriere dei ragazzi) per quarant'anni, con
personaggi come Valentina Mela Verde e la Stefi, per fare solo due nomi entrati
nella storia del Fumetto italiano.
Per molti
anni, dal 1908 al secondo Dopoguerra, sul Corriere dei Piccoli non vengono
pubblicati i fumetti come li conosciamo oggi: al posto
delle familiari nuvolette ci sono delle agili strofe in rima, poste sotto ogni
vignetta, che raccontano e commentano. I memorabili testi del Corrierino
saranno una delle ragioni dello straordinario successo del nuovo giornale e dei
suoi indimenticabili personaggi, creati dai maggiori artisti italiani o
provenienti da oltreoceano. Citiamo tra gli italiani il negretto Bilbolbul di
Attilio Mussino (primo personaggio italiano, appare nel mitico n. 1),
Quadratino di Antonio Rubino, il protobalilla Schizzo di Mussino che ci
accompagna alla Prima guerra mondiale, il popolare e fortunatissimo Signor
Bonaventura di Sto (l'attore e scrittore Sergio Tofano, che nella mostra merita
un'evidenza speciale) nato nel 1917 e continuato fino agli anni Ottanta, e
ancora Marmittone di Angoletta... Dagli Stati Uniti ne arrivano molti, da
Buster Brown (da noi ribattezzato Mimmo, già in copertina nel primo numero) al
gatto Felix, da Fortunello ad Arcibaldo e Petronilla, senza dimenticare Bibì,
Bibò e Capitan Cocoricò con Tordella...
La formula del giornalino si mantiene praticamente inalterata
per molti anni: racconti, romanzi a puntate, poesie, rubriche e storie
illustrate vengono alternate sapientemente fino alla Seconda Guerra Mondiale,
uno spartiacque importante per la storia del Corriere dei Piccoli, che dopo il
25 aprile 1945 deve cambiare nome (soltanto per un anno) diventando Giornale
dei Piccoli, e nel 1947 pubblica la prima storia con le nuvolette, “Il
labirinto della morte”, disegnata da Nadir Quinto. Le pagine si riempiono di
disegni di Grazia Nidasio e Leo Cimpellin, vere colonne redazionali per anni,
oltre che autori eccellenti.
Nessun commento:
Posta un commento