La tradizione acrobatica dell'aeronautica
militare iniziò negli anni Trenta con la prima scuola di Campoformido,
diretta dal colonnello Rino Corso Fougier, comandante del 1º Stormo. Alla guida
di cinque Fiat C.R.20 i piloti si esibivano in una figura non
dissimile dalla "bomba" d'epoca recente. Nonostante i buoni risultati
che cominciavano a intravedersi, lo scoppio della Seconda guerra mondiale segnò
una brusca frenata per questo tipo di attività, fino al forzato scioglimento
della pattuglia.
Il clima di austerità dell'immediato Dopoguerra,
legato in particolare al numero ridotto di velivoli disponibili, impedì la
ricostituzione di una squadra ufficiale. All'inizio degli anni Cinquanta ciò
favorì la nascita di diversi stormi che guadagnarono la ribalta internazionale,
partecipando a numerose manifestazioni di forte richiamo. A fare da apripista
fu il 51° stormo, seguito qualche anno dopo dal "Cavallino
Rampante" e dal "Guizzo", più tardi divenuto popolare con il
nome "Getti tonanti", fino alla comparsa nel 1957 di "Diavoli
Rossi" e "Lanceri Neri".
Sul piano delle macchine si passò dai P-51D
Mustang agli F-84F Thunderstreak, entrambi made in USA. A
cavallo degli anni Sessanta, in vista anche del grande appuntamento con
il Centenario dell'Unità d'Italia, si pensò alla formazione di
un'unica pattuglia acrobatica, da affidare all'eccellenza dei piloti. In questo
clima, il 1° marzo, si arrivò all'istituzione del 313° Gruppo di
Addestramento Acrobatico PAN "Frecce tricolori", il cui quartier
generale venne individuato nell'aeroporto di Rivolto (nel comune di Codroipo,
provincia di Udine).
Il gruppo, composto inizialmente da pochi
elementi, volò con gli F-86E Sabre fino al 1963. Successivamente si arrivò a
nove unità più il solista e alla possibilità di utilizzare fumi colorati,
mentre dai cacciabombardieri Fiat G.91PAN si passò agli
"italianissimi" MB-339PAN, tutt'oggi in dotazione. Gli
stessi vennero modificati nel tempo fino a renderli estremamente leggeri e
adatti a supportare le traiettorie più spericolate.
Il disegno attuale di questi modelli presenta
sulla fiancata una banda tricolore su sfondo blu, e nello scarico posteriore un
tubicino dal quale fuoriesce il fumo colorato, composto di olio di vaselina. Le
figure eseguite dalla pattuglia variano da un'altezza superiore ai 2.000 metri
a passaggi a bassa quota. Il pezzo forte delle loro performance li vede, con la
formazione al completo, disegnare in cielo un tricolore lungo 5 km. Eseguito
per la prima volta a Pratica di Mare, particolarmente suggestiva è stata la
riproposizione in chiusura delle celebrazioni per il 150° dell'Unità.
In ogni manovra non c'è margine d'errore, per
questo si selezionano i migliori piloti tra quelli che hanno più di 1.000 ore
di volo. Ciononostante, in 16 hanno perso la vita per incidenti verificatisi
durante la fase di addestramento o nelle manifestazioni ufficiali. Un giallo
tuttora irrisolto resta il disastro di Ramstein, di cui rimasero
vittime tre piloti e 67 spettatori. L'episodio destò molti sospetti
nell'opinione pubblica, legati al fatto che due dei piloti avrebbero dovuto
deporre al processo sulla Strage di Ustica.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/246007
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