Etichette

lunedì 25 marzo 2024

Lo Sapevate Che: Consacrata la cattedrale di Santa Maria del Fiore: Dal Medioevo al Rinascimento, la sua costruzione attraversò quasi un secolo e mezzo di storia cittadina. Quando venne ultimata era la più grande cattedrale d'Europa, oggi è la terza più alta al mondo dopo la Cattedrale di Beauvais e la Basilica di San Pietro in Vaticano. Ma soprattutto è uno degli esempi più sublimi del Rinascimento italiano.


Con l'ascesa del ceto mercantile, appoggiato dalle famiglie di banchieri più potenti della città, Firenze visse tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento una fase di grande benessere economico, cui corrispose una crescita significativa dal punto di vista urbanistico. Insieme all'ampliamento di alcune piazze e alla realizzazione di una nuova cinta muraria, il governo cittadino promosse la costruzione di una cattedrale che incarnasse lo splendore di quegli anni.

Fulcro architettonico e spirituale era considerata all'epoca piazza San Giovanni con il Battistero romanico, dalla caratteristica pianta ottagonale. In corrispondenza del lato est di quest'ultimo (di fronte alla celebre Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti), sorgeva la cattedrale paleocristiana di Santa Reparata, che venne giudicata inadeguata, per le sue dimensioni ridotte, a rappresentare le nuove ambizioni della città.

Accantonata l'idea di ampliarla, se ne decise l'abbattimento per fare spazio a un edificio ex novo, per la cui progettazione venne incaricato Arnolfo di Cambio, che già dirigeva i lavori per il Palazzo della Signoria. L'architetto, allievo di Nicola Pisano, seguì uno schema classico a croce latina, con tre ampie navate. Fu il cardinale Pietro Valeriano Duraguerra, legato di papa Bonifacio VIII, a porre la prima pietra in occasione della Natività della Madonna del 1296 (8 settembre).

Morto Arnolfo nel 1310, gli subentrò Giotto che, assistito da Andrea Pisano, si dedicò esclusivamente al campanile, conferendogli un'inconfondibile impronta attraverso i marmi policromi verdi, bianchi e rossi. Tra continui rallentamenti l'opera fu ripresa nel 1367 da un team di quattro architetti e quattro pittori (tra i quali Andrea di Bonaiuto, Benci e Andrea di Cione) e successivamente da Francesco Talenti che le diede la forma definitiva, ampliando l'originario progetto di Arnolfo di Cambio.

All'inizio del XV secolo restavano incompiute la cupola e la facciata. Per la prima fu bandito un concorso nel 1418, che premiò il disegno rivoluzionario di Filippo Brunelleschi. L'ingegnere fiorentino concepì una cupola senza armature, che si reggeva grazie a un sistema di doppia volta con intercapedine: una sfida alla forza di gravità e ai canoni classici dell'architettura che sul momento fu giudicata una follia. L'opera, composta da mattoni rossi, lasciò senza fiato i fiorentini che la videro svettare su tutto il panorama della città.

Ultimata la cupola, non restava che consacrare la cattedrale e l'onore di questo compito toccò a papa Eugenio IV, che il 25 marzo del 1436, in coincidenza con il Capodanno fiorentino, la dedicò alla Vergine del Fiore, dove per fiore si sottintendeva il giglio, simbolo di Firenze. Nel ventennio seguente la cupola venne dotata di una lanterna con copertura a cono, sormontata da una palla di rame dorato con la croce, scolpita da Andrea del Verrocchio.

L'ultimo tassello, la facciata, fu al centro di continue dispute sul come dovesse essere concepita, rimandandone l'esecuzione fino alla fine del XIX secolo, quando venne incaricato dei lavori Emilio De Fabris. Lo stesso richiamò la struttura a marmi policromi del Battistero, perseguendo una sublime armonia stilistica tra i due monumenti.

Il fascino di Santa Maria del Fiore, oltre all'opera in sé, è legato all'impronta di grandi maestri del Rinascimento che qui operarono sotto la spinta illuminata dei Medici. Dal Vasari che affrescò l'interno della cupola con il tema del Giudizio Universale, a Donatello, Paolo Uccello e Andrea del Castagno cui sono attribuite le 44 vetrate del Duomo.

Oggetto di recenti restauri (dopo l'alluvione del 1966 e negli anni Novanta), Santa Maria del Fiore risulta ogni anno tra i cinque monumenti più visitati in Italia. Tra i luoghi di maggior richiamo, il Museo dell'Opera del Duomo che raccoglie opere d'arte provenienti dai tre edifici di piazza San Giovanni, tra cui spicca la splendida Pietà Bandini di Michelangelo.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/358001

 

Nessun commento:

Posta un commento