Il
definitivo tramonto dell'Impero e l'avvento della Terza Repubblica (1879-85)
segnarono in Francia l'inizio di una stagione di riforme istituzionali e
sociali (dal rafforzamento del sistema parlamentare al riconoscimento delle
libertà di stampa e sindacale), destinata a plasmare la futura identità dello
Stato e a farne un modello di democrazia universale. Ciò si tradusse anche in
un risveglio del sentimento nazionale che toccò l'apice con l'adozione
della Marsigliese come inno ufficiale (1880).
Sul piano scientifico Parigi divenne un banco di prova per le importanti
scoperte di quegli anni e per tutti gli sviluppi tecnologici e sociali prodotti
dalla seconda rivoluzione industriale (1870-1920).
Dall'utilizzo dell'elettricità all'introduzione dell'acciaio, dal
perfezionamento dei sistemi di trasporto (quali tram e metropolitane) alla
scoperta di nuove forme di comunicazione come il telefono (brevettato dallo
scozzese Bell nel 1876).
Un primato che la capitale transalpina contendeva in quel periodo a Londra e
che le venne riconosciuto ufficialmente quando si prese la decisione di
organizzare lì l'Esposizione universale del 1889. Un evento di prestigio
che tra l'altro veniva a coincidere con una scadenza di enorme valenza storica:
il centenario della Rivoluzione francese. Per questo il comitato
organizzatore si predispose a fare le cose in grande.
Con un budget a disposizione di 41 milioni di franchi (una
parte fondi statali, la restante frutto di prestiti bancari e del ricavato di
una lotteria), si progettarono una serie di interventi urbanistici e di grandi
opere tese da un lato a celebrare la gloriosa storia della nazione, dall'altro
a incarnare le idee di progresso e modernità. Entrambi gli aspetti proiettarono
la mente a qualcosa che era avvenuto recentemente negli Stati Uniti d'America.
Il 28 ottobre del 1886, su un isolotto della baia di New York, era stata
inaugurata la Statua della Libertà, un simbolo di
autodeterminazione e di tecnica moderna che nascondeva un'anima
"francese": lo scheletro in metallo che reggeva l'imponente struttura
era stata realizzato dall'architetto francese Gustave Eiffel. A lui
fu dato l'incarico di erigere una torre nell'area compresa tra il Pont d'Iéna e
i giardini di Campo di Marte, dove avrebbe avuto luogo l'Expo.
I lavori iniziarono nel 1887 impegnando 50 ingegneri e circa duecento operai,
suddivisi tra il montaggio di 18.030 pezzi in ferro e la
costruzione della torre. Due anni più tardi, l'opera venne completata con più
di un mese di anticipo rispetto all'apertura dell'Expo, per essere inaugurata
in pompa magna il 31 marzo. Un tempo record conseguito a dispetto delle forti
critiche che erano venute dal mondo letterario e artistico locale. Poeti del
calibro di Rimbaud e Verlaine definirono il progetto un «inutile e
volgare affronto all'armonia architettonica di Parigi», arrivando a firmare
una petizione per bloccarne i lavori.
L'entusiasmo e i numeri dei primi visitatori (circa due milioni) accorsi
durante l'Esposizione universale dettero torto ai contestatori. La gente venne
rapita dalla linea elastica e avveniristica della torre, tinta di rosso
veneziano, che con i suoi 324 metri di altezza (antenna compresa) conquistò il
primato di edificio più alto del mondo, conservandolo fino al 1930
(superata dal Trump Building di Manhattan). Ciononostante le
intenzioni delle autorità francesi erano di smantellarla dopo due anni e solo a
conclusione dei preziosi esperimenti di radiotelegrafia, di cui fu
protagonista, si decise di tenerla definitivamente.
Ritinteggiata diversamente nel corso degli anni (dal giallo al beige
all'attuale "marrone Eiffel"), la Torre Eiffel è oggi il monumento
a pagamento più visitato al mondo, con una media di oltre 6 milioni di
ingressi all'anno. Per visitare i tre piani aperti al pubblico (l'ultimo a 276
metri di altezza) occorre salire 1.665 gradini o in alternativa utilizzare i
cinque ascensori a disposizione. Tra i punti di maggior attrattiva: il
ristorante Altitude 95 (cifra che indica l'altezza sul livello
del mare) e il punto panoramico del terzo livello che offre una splendida vista
su Parigi.
Delle diverse copie sparse per il mondo, l'esemplare più noto è la Tokyo
Tower, in Giappone, realizzata nel 1958 e alta 333 metri.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/419003
Nessun commento:
Posta un commento