Nato
ad Ulm, in Germania, e morto a Princeton nell'aprile 1955, fin da piccolo
mostrò un carattere riservato e a causa della dislessia imparò a parlare molto
tardi. L'amore che nutriva per la scienza lo rendeva insofferente alle rigide
regole scolastiche, con inevitabili conseguenze sul suo rendimento come
studente.
Laureatosi al Politecnico di Zurigo, nel 1900 iniziò a lavorare all'Ufficio
Brevetti di Berna, dedicando comunque molto tempo allo studio della fisica, i
cui frutti raccolse in tre memorie pubblicate nel 1905. Una di queste espose i
principi della teoria della relatività ristretta, primo atto
verso quella teoria della relatività generale che più tardi rivoluzionò la
fisica classica, rielaborando il sapere newtoniano.
Un'altra memoria, dello stesso anno, sull'Elettrodinamica dei corpi in
movimento gli valse il premio Nobel per la Fisica nel
1921, motivato «per i contributi alla fisica teorica, in particolare
per la scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico». Nel 1916 pubblica
"I fondamenti della teoria della Relatività generale".
Perseguitato dal regime nazista in quanto ebreo e per le sue posizioni
pacifiste, emigrò negli USA, da dove si batté con passione contro il pericolo
di una guerra nucleare, presentando a Londra, insieme al filosofo Bertrand
Russel, un manifesto in favore del disarmo nucleare, introdotto dalla celebre
frase «Ricordatevi della vostra umanità, e dimenticate il resto».
https://www.mondi.it/almanacco/voce/246026
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