Nato a Castro dei Volsci, in provincia di
Frosinone, e morto a Roma nel giugno 2004, Saturnino Manfredi, in arte Nino,
rimase sempre legato alle sue origini ciociare, recitando spesso in
dialetto a teatro e sul grande schermo. La versatilità recitativa, altrettanto
abile nei tempi comici e in quelli drammatici, si forgiò nella lunga gavetta a
teatro, sua prima passione, dove alternò la rivista ai drammi shakespeariani,
recitando per grandi registi quali Giorgio Strehler ed Eduardo De Filippo.
Apprezzato in TV dopo "Canzonissima",
il battesimo con il cinema avvenne dapprima come doppiatore e poi come attore,
diventando un protagonista della commedia all'italiana a
partire dal film L'audace colpo dei soliti ignoti (1959) di
Nanni Loy. Seguirono interpretazioni magistrali in "L'impiegato",
"Made in italy", "Nell'anno del Signore".
Memorabili le performance drammatiche in Per
grazia ricevuta, che gli valse come regista un "Premio per la migliore
opera prima" al Festival di Cannes del 1971, "Pane e
cioccolata", "In nome del Papa Re" e "Café Express",
che lo portarono a vincere 9 David di Donatello e 5 Nastri d'Argento.
Commovente la straordinaria interpretazione di Geppetto nella serie televisiva
"Le avventure di Pinocchio" (1972) di Luigi Comencini.
Autore di popolari canzoni, alcune entrate nel
repertorio classico romano, lasciò un'ultima toccante testimonianza nella
pellicola spagnola "La fine di un mistero", prima di spegnersi il 4
giugno del 2004, lo stesso giorno della dipartita di un illustre collega: Massimo
Troisi.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/293001
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