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lunedì 4 marzo 2024

Lo Sapevate Che: Debutta nelle sale Cenerentola della Disney: Per ritornare in auge dopo una lunga stagione orfana di capolavori, Walt Disney scelse uno dei personaggi più presenti nelle tradizioni fiabesche di mezzo mondo, offrendone una rinnovata versione destinata a restare la più popolare nell'epoca contemporanea.

 


Gli enormi costi sostenuti con Fantasia, nel 1940, avevano costretto la casa di produzione americana a realizzare lungometraggi a buon mercato ma con incassi importanti. Ciò aveva funzionato inizialmente con Dumbo e Bambi, cui però erano seguiti, in otto anni, altri sei film accolti freddamente da spettatori e critica. A quel punto si andò alla ricerca di un personaggio che facesse rivivere i fasti della cosiddetta "età dell'oro" dei classici Disney, fatta coincidere con il decennio 1930-40.

Proprio in quel periodo nella danza (con l'opera omonima musicata da Prokofiev nel 1948) e nelle arti in generale era tornata di moda la favola di Cenerentola. La storia di questa fanciulla di buona famiglia - che, per la perfidia della matrigna e delle sorellastre, si ritrova sguattera e vittima di soprusi e sberleffi quotidiani, riscattandosi alla fine nello sposare l'amato principe - aveva origini ben più antiche.

Alcuni la facevano risalire alla Rodopi della XXVI dinastia dell'Egitto (tra il 1620 ed il 1540 a.C.); altri alla Yeh-Shen raccontata nella Cina del IX secolo a.C. Il nome Cenerentola era apparso per la prima volta nel 1634, nella fiaba "La gatta Cenerentola" del napoletano Giambattista Basile. Presente in centinaia di tradizioni distanti tra loro geograficamente e nel tempo, il soggetto aveva trovato una sua definitiva caratterizzazione con Charles Perrault e successivamente con i fratelli Grimm.

A quest'ultima tradizione s'ispirò Walt Disney che affidò la regia del nuovo lungometraggio a un team di tre registi: Clyde Geronimi, Wilfred Jackson e Hamilton Luske. L'imperativo fu di realizzare un prodotto di qualità ma conservando la linea spartana nelle risorse da investire. Aspetto che spinse i registi a girare la pellicola dapprima con attori in carne ed ossa, per poi ricalcare su questo la versione animata.

Alla prima uscita nella sale statunitensi, il 4 marzo 1950, conquistò immediatamente pubblico e critica. Nei giorni seguenti tutti iniziarono a canticchiare le accattivanti melodie della colonna sonora curata da Mack David, Jerry Livingston e Al Hoffman: dall'allegra Bibbidi Bobbidi Bu alla romanticissima I Sogni son Desideri. Premiato con un Orso d'Oro al Festival di Berlino del 1950, l'anno dopo concorse agli Oscar con tre nomination (colonna sonora, canzone e sonoro) senza però portare a casa alcuna statuetta.

https://www.mondi.it/almanacco/voce/255011

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