I roghi nella foresta pluviale in Brasile
sarebbero intenzionali e strettamente legati alla deforestazione: è un problema
grave e noto da tempo, che non ha origine dal riscaldamento globale.
UNA STORIA CHE SI
RIPETE. Purtroppo, i roghi nella foresta
pluviale in questa stagione non
sono una novità di quest'anno,
come potrebbe sembrare da alcuni titoli di giornale, né sono causati dal
riscaldamento globale - piuttosto, andranno ad aggravarne le conseguenze.
Il fenomeno è, come spiega il sito di Quartz, strettamente legato alla deforestazione. I
livelli di umidità in questo ecosistema dal clima equatoriale sono tali da
rendere altamente improbabile lo sviluppo di incendi
spontanei. Invece, nella stagione secca, da giugno a novembre, allevatori e
coltivatori bruciano porzioni di foresta per fare spazio a nuovi pascoli o
sottrarre alla foresta terreno per nuovi appezzamenti agricoli.
Si tagliano gli alberi, si lascia il
legname ad asciugare e quindi lo si brucia, usando le ceneri per fertilizzare
il suolo. Al ritorno delle piogge, a novembre, dal terreno fertile nascerà
prato per nutrire il bestiame. Per gli agricoltori, il fuoco è anche un modo
per ripulire il terreno in attesa della nuova stagione. Ma appiccare fuochi
nella stagione secca è illegale, per l'alto rischio di incendi.
I DATI
UFFICIALI. In base ai
dati del satellite AQUA riportati
dall'Istituto Nacional de Pesquitas Espaciais (INPE),
l'Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile che insieme alla NASA e
al Programma
Copernicus dell'ESA vigila sulla deforestazione
amazzonica, dall'inizio del 2019 ci sono stati 76.720 incendi in tutto il
Brasile, l'84% in più rispetto al 2018, il numero più alto dal 2013.
Oltre la metà dei roghi - non la totalità,
come si è letto in alcuni siti - è avvenuta nella foresta pluviale. Il numero
totale di incendi (oltre 39.000) negli Stati ricoperti dalla foresta amazzonica
è molto preoccupante, ma non da record, almeno per ora; anche se in alcuni
Stati, come l'Amazonas, Rondônia e Parà, è in aumento rispetto alle stagioni
secche degli ultimi anni.
To everyone concerned about the
future of the Amazon: sensationalizing the current fire season in the Amazon
will not help keep it from burning.
Monthly Amazon fire count data from NASA in recent years: thick red line is
2019 thru present. https://twitter.com/EricHolthaus/status/1164652546847399937 …
Le emissioni di CO2 nella regione
amazzonica sono le più alte dal 2010.
#Copernicus
Atmosphere Monitoring Service GFAS data, based on #NASA
MODIS obs,
shows many high intensity (in yellow) fires across Amazonia & S America https://atmosphere.copernicus.eu/charts/cams/fire-activity?facets=undefined&time=2019082000,24,2019082100&projection=classical_south_america ….
August total emissions are already highest for Amazonas since 2003 & for
Amazonia Legal since 2010.
MONETIZZARE SULLE
FORESTE. Il supporto dell'attuale presidente
brasiliano Jair Bolsonaro allo sfruttamento industriale e minerario della
foresta
amazzonica ha incoraggiato le pratiche di
deforestazione, come da tempo denuncia l'INPE: nel giugno 2019 il tasso di
abbattimento di piante nel polmone verde del Pianeta è stato più alto dell'88% rispetto allo stesso mese nel 2018. La denuncia
del trattamento delle foreste è costata il posto a Ricardo Magnus Osório
Galvão, ex capo dell'organizzazione, accusato da Bolsonaro di "aver
manipolato i dati" sul tema.
NON È COLPA DEL GLOBAL WARMING. Il clima attuale nella regione non sarebbe invece
anomalo: attribuire al clima secco lo sviluppo di incendi in Amazzonia è
inaccurato. Come ha precisato all'agenzia Reuters Alberto Setzer, ricercatore dell'INPE, «la
piovosità nella regione amazzonica quest'anno è solo lievemente sotto la media.
La stagione secca crea le condizioni favorevoli per l'uso e la diffusione del
fuoco, ma appiccare un fuoco, in modo deliberato o accidentale, è un'azione
dell'uomo».
23 AGOSTO 2019 | ELISABETTA INTINI - ambiente, ecologia, amazzonia, foresta amazzonica, foreste, deforestazione, cambiamenti climatici, clima, riscaldamento globale, allevamento animale, jair
bolsonaro, global warming, roghi, alberi, anidride carbonica, climate
change, distruzione
della foresta pluviale
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