C'è forse una correlazione fra la tendenza
all'obesità e la preferenza per ritmi notturni in bambini e adolescenti con
l'ADHD, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Sono impulsivi, disattenti, iperattivi
nell'infanzia e anche da adulti: i bambini con sindrome da deficit di attenzione e iperattività(ADHD, Attention Deficit Hyperactivity Disorder) vivono
relazioni sociali difficili. Diversi studi hanno già messo in evidenza un
legame fra ADHD e la presenza contemporanea di altri disturbi psichiatrici, e
alcune ricerche hanno individuato anche una correlazione fra questa sindrome e
l'obesità, una condizione che interessa circa 110 milioni di bambini e
adolescenti in tutto il mondo.
Da qualche anno è emerso anche un legame a
doppio senso fra il deficit di attenzione e iperattività e un particolare ritmo circadiano (o cronotipo):
quello che fa preferire l'attività serale e notturna (ritmo serotino)
alla diurna. Chi è serotino - i "gufi", mentre le
"allodole" preferiscono la mattina - mostra spesso sintomi
inquadrabili nell'ADHD e viceversa, e la sua preferenza per le ore notturne
causa sregolatezza in molti aspetti della vita: alterazione dei ritmi sonno/veglia,
difficoltà ad addormentarsi, disturbi alimentari, in particolare la tendenza a
eccedere col cibo, comportamento che porta facilmente a sovrappeso e obesità.
Un gruppo di ricercatori della Selçuk
University di Konya, in Turchia, ha approfondito l'indagine sulla possibile correlazione fra cronotipo
notturno e obesità in bambini e ragazzi con ADHD: lo studio ha preso in esame
110 bambini e adolescenti fra i 7 e i 17 anni di età, tutti con i sintomi della
sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
I soggetti sono stati suddivisi
in tre gruppi, in base all'indice di massa corporea: individui normopeso,
sovrappeso e obesi. Per ciascun gruppo i ricercatori hanno analizzato il
cronotipo, trovando che nel gruppo dei ragazzi obesi con ADHD i serotini erano
il 61,9%. Al contrario, fra i normopeso c'era una netta preferenza per il
cronotipo mattutino, nell'86,8% dei casi. Lo studio è il primo del genere a
individuare una correlazione fra ritmi notturni e obesità in persone con ADHD,
e potrebbe spiegare come mai i trattamenti standard per l'obesità non
funzionano bene quando non si tengano in dovuta considerazione anche la
presenza di ADHD e del cronotipo serotino.
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