Etichette

domenica 6 gennaio 2013

Lo Sapevate Che: La Giraffa di Imola


La Selvaggia bellezza, per qualche ora,
ha incontrato la libertà

 Potrebbe essere un racconto di Dino Buzzati, che ha già scritto
Della famosa invasione degli orsi in Sicilia. E’ stata invece
Un’apparizione, e una galoppata, sui marciapiedi, e fra le macchine di un centro urbano; a Imola, vecchia Romagna, la città della Formula Uno. Il 21 settembre, fra le otto e mezza e le tre del pomeriggio. Una giraffa che scorazza, o corre, libera: fra il cemento e le portiere, virando con qualche zig zag dall’alto (altissimo) in basso della sua proverbiale statura. Qualche scalciata a qualche auto; ammaccature, i tamponamenti fanno di peggio. Nessun danno agli umani.
Mai visto un colpo di savana così, in città. Da nessuna parte al mondo, probabilmente. Gli imolesi al volante sgommano, quelli che camminano sbalordiscono: qualche urlo, qualche “ohhh”, rumori di freni, tutto ascoltabile in un video improvvisato.
Narreranno le cronache locali e quelle nazionali: il “mammifero africano, giovane, di tipo camellopardis” è scappato dalla recinzione del Circo Martini, in trasferta in città. Aggiungeranno: “l’animale ha animato l’intera mattinata”. Bella forza, fare un giochino di parole così. Il tragitto della bellissima creatura: da quella recinzione, alla zona dell’Autodromo, al centro. Alla fine è stata bloccata nell’area chiusa della Coop, lungo la via Selice: per riacchiapparla, cioè per internarla di nuovo, le hanno sparato con un “fucile veterinario” un sedativo bomba,. Si è “calmata”, sembrava stesse bene. Poi è morta. D’infarto, hanno ufficialmente diagnostico. Di overdose, detto più esattamente. Stroncata alle tre, o giù di lì. Tanto per restare nella letteratura: un’altra “morte nel pomeriggio”, dopo quella descritta da Hemingway. Ma più inedita: niente corrida, come si narra in quel libro, nessun corpo a corpo fra il toro e l’uomo vestito da torero. Qui ci ha rimesso la pelle uno dei più begli animali del creato, senza corna, senza difese, senza routine di lotta. Morta di mala sanità veterinaria. Qui hanno fatto fuori, distratti e in quattro e quattr’otto, un’altissima africana (extracomunitaria): estranea per natura a ogni genere di contenzione, si è ripresa, per sette ore, gli spazi. Non erano i suoi, ma pazienza: scomodi, con tutti quei calcson, quelle portiere, ma almeno non recintati.
Tanto per usare un’immagine al passo con la moda: e se quella giraffa di Imola volessimo vederla come un’estenuata indossatrice griffata a macchie che non ne poteva più di sfilare? Quando si dice “circo”, si intende, in genere, qualcosa di baraondico e sostanzialmente mesto: il circo mediatico, il circo della politica, eccetera. Lei, la giraffa, ha provato a prendere il largo dal circo vero, il prototipo: quello che fa anche sfilare, in perimetri micragnosi, elefanti con gli occhi bistrati, o tigri afasiche, e domate. Un antico spettacolo di tristezza: si dice che ecciti, e faccia ridere, con un po’ di paura. Ma c’è stato un fatto nuovo, il 21 settembre a Imola città: una giovane giraffa si è istintivamente fatta un baffo della scuderia Martini. Se ne parlerà ancora.
Gente Che Va 2012 – Venerdì di repubblica – 28-12-12

Nessun commento:

Posta un commento