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sabato 12 gennaio 2013

Lo Sapevate Che: I Sepolcri Imbiancati dei Nostri Giorni


Ai tempi di Gesù era in uso, soprattutto a Gerusalemme, gettare i cadaveri dei criminali e dei poveracci in fosse comuni di raccolta, che venivano poi coperte da una grande pietra su cui si dava esternamente una calce bianca.
Gesù paragona scribi e farisei  a quelle tombe candide e anonime dentro le quali erano gettate le salme, senza nessuna cura. Siete sepolcri imbiancati – li apostrofa Gesù – che all’esterno paiono puliti e decorosi a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di putredine. In apparenza voi siete “i giusti”, poiché sedete in carica e amministrate il potere, ma in realtà, all’interno, siete gonfi d’ipocrisia e d’iniquità.
L’epiteto di Gesù è perfetto, efficace.
E chi sono i sepolcri imbiancati di oggi? Non ho dubbi, sono i “rispettabili” giocatori che muovono le pedine sulla scacchiera del mondo e tutte le incarnazioni del potere avido e perverso. E quando parlo di potere, intendo ogni genere di lobby di interesse: la politica, la finanza, le mafie dei colletti bianchi, le logge occulte, le caste degli ordini professionali…..E, naturalmente, l’istituzione temporale della Chiesa, il primo tra i poteri a essere ipocrita!
In un recente convegno su etica e finanza, patrocinato dall’”Osservatore Romano”, nell’ottobre del 2010, il presidente dello IOR, la famosa banca vaticana, il banchiere Ettore Gotti Tedeschi ha sentenziato che i ricchi devono avere sempre più soldi altrimenti come faranno ad aiutare i poveri? La stessa farneticante teoria ebbi modo di sentirla una quindicina di anni fa da Felice Mortillaro, allora direttore della Federazione degli Industriali metalmeccanici: “Caro Don Gallo, se noi ricchi non accumuliamo denaro, come faremo ad aiutare i meno abbienti?”. M’invitarono a replicare e dissi: “Caro Presidente, pregherò per lei”, dal momento che si era dichiarato cattolico “pregherò perché possa salvarsi l’anima.” Si alzò protestando con arroganza dalle prime file, e urlò: “Non le voglio le sue preghiere!”. Lo lascia sfogare, e infine gli dissi: “Ha perfettamente ragione, le mie preghiere valgono poco, ma siccome mi sta a cuore la sua anima allora chiederò a un monastero di suore di clausura che preghino per lei”.
Detesto questa carità ipocrita, che cala dall’alto; una carità che non aiuta l’individuo a riscattarsi e ad acquisire coscienza per riprendersi la propria dignità.
Don Andrea Gallo – Come Un Cane In Chiesa -

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