Amare Una Donna Che Ha Subito Abusi
E Tormentarti Sognando Vendette
Ho 30 anni, mai sposato, niente figli. Nella mia vita arriva lei, Monica, rumena: 37 anni ma ne dimostra dieci di meno, di una bellezza molto delicata, riservata. Ci conosciamo su internet, raggiungiamo una profondità di rapporto invidiabile e una sera d’agosto nasce la mia storia più bella. Lei mi dice “per la volta non mi sento sola”, e nasce un’intesa perfetta, sentimentale e sessuale, sono al settimo cielo. Poi, pochi giorni fa la catastrofe: E’ qui in Italia da dieci mesi, è stata sposata 11 anni in Romania con un uomo che ha amato alla follia e che la insultava e picchiava. Ogni racconto per me era una pugnalata. Ogni tanto le dico quanto è bella ma lei non la prende bene, dice che la bellezza non le ha portato niente di buono. Con una mail mi spiega il motivo. A 29 anni è stata violentata per la prima di 6 o 7 volte, un uomo potente per cui lavorava l’ha invitata a casa sua a bere un caffè con la moglie, ma era solo e l’ha violentata. Tutti le dicevano che era bellissima, prima di violentarla. Uno di questi era lo zio. Disperata, in cerca di amore, si è innamorata di quell’uomo che la massacrava anche spiritualmente.
E’ stato un trauma terribile, come se avessero violentato pure me. Mi vengono pensieri omicidi di vendetta. Mi sento in colpa a pensarla in modo erotico. L’hanno fatta tutti franca. Lei mi dice di non pensarci, che ormai è acqua passata, che non vuole disperarsi più, ma la sua disperazione viene fuori, eccome. Per non fare un discorso di nazionalità, mi ha pure detto che appena arrivata in Italia si recò per adempimenti burocratici in una caserma dove due carabinieri le proposero un occhio di riguardo se li avesse accompagnati a casa. Ci sto malissimo.
Alessandro – Perugia
Escludo che il destino delle ragazze molto belle sia quello di essere più volte violentate. Anzi, di solito la vera bellezza intimorisce e scoraggia i possibili stupratori. La sua innamorata deve essersi trovata, non solo nel suo Paese, in situazioni di debolezza davvero insostenibili, che trasformano una donna in vittima. Forse però dalla prima drammatica esperienza avrebbe potuto imparare a difendersi, evitando prima di tutto occasioni pericolose. In Romania, ovunque, ovvio anche in Italia, dove certi orroripossono finire in tragedia. Penso che Monica, raccontandole questa drammatica storia, abbia voluto liberarsene, dimenticare, ricominciare con lei un’altra vita: sempre che, mi perdoni l’odioso pensiero, non abbia un po’ calcato la mano, per trovare in lei il puro cavaliere innamorato pronto a difendere e a vendicare la sua principessa. A lei la sua donna chiede di aiutarla a cancellare il passato, a ridarle il rispetto di sé. Ma se continuerà a tormentarsi e a tormentarla, sarà come condannarla a portarsi per sempre addosso quell’umiliazione, quel dolore, quel rancore verso gli uomini.
Natalia Aspesi – Venerdì di Repubblica . 4-01-13
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