Lo sanno tutti,
lo sanno tutti,
abbiamo trovato la nostra strada
nel muto e freddo sogno delle fenici;
la verità l’abbiamo trovata nel giardino
nello sguardo imbarazzato di un fiore senza nome;
la permanenza l’abbiamo trovata
in un istante senza fine
quando due soli si fissavano a vicenda
Non parlo dei sussurri timorosi
al buio.
Parlo della luce del giorno e di finestre aperte
e di aria fresca e di una stufa in cui bruciavano cose inutili
e di una terra fertile
con una coltivazione diversa
e di nascita ed evoluzione e orgoglio.
Parlo delle nostre amorevoli mani
che notte dopo notte hanno costruito un ponte
di messaggi di profumi
e luce e vento.
Forough Farrokhzad, La Conquista del giardino
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