Tobia passò davanti alla vetrina della pizzeria tornando dall’oratorio. Non aveva voglia di tornare a casa: erano due sere che a cena il clima era pesante. Papà masticava ferocemente come volesse distruggere il supplì, la mamma aveva gli occhi rossi e non parlava. Lucia, 5 anni, guardava l’uno e l’altro con gli occhioni da uccellino spaurito. Tobia parlava di tutto. Ma nessuno lo ascoltava.
Così davanti all’insegna della pizzeria si fermò a leggere. La prima pizza dell’elenco era “ Armonia “.
Entrò e il vecchietto bianco che stava al banco gli scoccò un sonoro: “Buongiorno!”.
“Vorrei prenotare una pizza “ Armonia “ formato famiglia. Per questa sera” disse. “Gli ingredienti base li mettiamo noi, ma devi portarmi da casa alcuni componenti indispensabili”.
“Che cosa?”
“Procurati un secchiello, riempilo di tutte le cose belle che trovi e vedrai…”.
Tobia corse a casa. La mamma lo vide entrare come un tornado in cucina e ritornare poco dopo con un grosso secchio di plastica blu. Tobia le mise il secchio sotto il naso.
“Mamma, per piacere, metti un bacio nel mio secchio!”.
Sbalordita e sorpresa, la mamma di Tobia mandò un bacio nel secchio. Tobia sparì di corsa. Cominciò a raccogliere tutte le cose belle che trovava: una foglia verde, gli spruzzi della fontana, un pò di tramonto, due nuvole color arancio, una preghiera della nonna, una carezza del nonno, il riflesso di velluto verde degli occhioni di Lucia, un pesciolino rosso, l’abbaiare di un cane, un “bravo” del papà (un po’ stanco, ma quasi convinto).
“Hai fatto un buon lavoro, disse il pizzaiolo. “Ma, manca una cosa”.
“Che cosa?”. Chiese Tobia. “Una cosa molto semplice. Un tuo sorriso”. Tobia si chinò sull’orlo del secchio e si rispecchiò nell’acqua che aveva raccolto. Felice e leggero per la scorribanda, schioccò il più il più smagliante sorriso del suo repertorio.
Il vecchietto tuo prese il secchio e lo versò nell’impasto che aveva preparato, allargò, appiattì, guarnì e infine infornò. La piccola bottega si riempì di profumo delizioso.
Tobia corse a casa con l’enorme scatola, con la gente che si voltata al suo passaggio.
“Mamma, non preparare niente. Ho portato la pizza!” gridò appena entrato.
“Ma…” La mamma fece per protestare, ma il profumo della pizza la riempì di tenerezza.
“La pizza! Che bello!” cinguettò Lucia battendo le mani.
Il papà arrivò a tavola un po’ imbronciato, ma il profumo della pizza gli allargò la faccia in un sorriso. E se il profumo era buonissimo, il gusto della pizza era “enormemente buonissimo” come disse Lucia. Mangiarono ridendo e scherzando e alla fine il papà appoggiò una mano sul braccio della mamma e disse: “Avete mai visto una mamma più enormemente splendidissima?”
Tobia non si era mai sentito così felice.
Oggi, prendi un secchio di plastica blu….
B.F. Bollettino Salesiano – Gennaio 2013 -
Nessun commento:
Posta un commento