Abbiamo appena vinto la battaglia per evitare la scandalosa e contro natura privatizzazione dell’acqua, sperando di non doverci mobilitare in futuro per la privatizzazione dell’aria. I mercanti del Tempio della Politica sono capaci di tutto. Questa è gente che il 17 agosto 2011, alla convocazione del senato riguardante il decreto della manovra correttiva, quella “lacrime e sangue”, s’è presentata con appena 11 senatori. Gli altri 300 e passa, compreso lo stesso presidente del Senato, seconda carica dello Stato, preferivano starsene beatamente in vacanza fregandosene di tutto e di tutti, in primis delle “lacrime e sangue” altrui.
Ora però, cari giovani, vi prego di rifiutare certa moda che appare salutista mentre invece è solo consumista e inquina da matti. Parlo della mania dell’acqua minerale, e specialmente di quella in bottigliette di plastica che ormai, specie le ragazze, portano sempre con sé per seguire il consiglio di bere spesso e in abbondanza: “ Più belle fuori, più pulite dentro”, oltre che “Altissima, purissima”, tanto da purificare anche chi se la beve. Ma l’acqua del rubinetto ormai non è molto diversa dalle usuali minerali, bollicine a parte, e nulla giustifica il bere acqua minerale se non l’ordine del medico per acque specifiche e per motivi specifici, come per un medicinale.
Ci sono anche due enormi problemi di inquinamento. Avete idea di quanto carburante devono bruciare ogni giorno, e perciò quante tonnellate di gas di scarico inquinante seminano per strada, i camion e i furgoni che scarrozzano le bottiglie di minerale dai molti luoghi di produzione fino ai moltissimi luoghi di consumo? Si tratta di quantità imponenti. Il Wwf anni fa ha calcolato che, ogni anno, svariati miliardi di contenitori, la gran parte in plastica, si spostano continuamente da una parte all’altra del pianeta per trasportare 22 milioni di tonnellate di acqua minerale. L’Italia ha il primato mondiale del consumo pro-capite di acqua in bottiglia, qualche tempo fa ne consumavamo già 182 litri l’anno, ben oltre la media europea. Come se l’acqua del rubinetto fosse acqua distillata e non anch’essa di fatto minerale.
E avete idea di quanta plastica si deve produrre per i miliardi di bottiglie delle confezioni? Si tratta di una quantità di tonnellate enorme. Ambientalisti come siete, non avete nessun bisogno che io stia ad annoiare ricordandovi che la plastica rappresenta un grave problema di inquinamento non solo per la sua produzione, che parte dal petrolio, ma per il suo smaltimento. Ci vogliono secoli prima che madre natura riesca ad assorbirla nei suoi cicli naturali. Si è convinti in buona fede di essere salutisti e ambientalisti, in realtà si è consumisti e inquinatori accaniti. E un po’ complici di fatto del concetto di “green economy” degli Stati più ricchi. “Economia verde” – verde natura e non verde “padano”! – per gli Stati più ricchi significa per esempio dighe nel territorio altrui, costringendo così centinaia di milioni di esseri umani a emigrare. Secondo il Pentagono nei prossimi anni sventurati, dannati della Terra trattati sempre da figli di un Dio minore, saranno tra i 250 milioni e un miliardo di persone. Interi popoli costretti ad abbandonare le terre dove vivono da secoli, una tragedia di dimensioni perfino superiori al male che i coloni europei hanno fatto ai nativi americani quando ne hanno invaso il territorio. E pensare che solo in Italia, con un piano energetico secondo natura e a dimensione umana, si potrebbero creare due milioni e mezzo di posti di lavoro in nove anni, come ho già detto.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, la Coldiretti, analizzando dati Istat, ha reso noto che ormai l’acqua minerale è la prima voce di spesa delle famiglie in fatto di bevande: 19,71 euro mensili per la famiglia, sui 41,06 consumati in totale per bevande alcoliche e non. Le cassette o le confezioni di plastica con 10 bottiglie anch’esse di plastica fanno ormai parte dell’arredo di ogni cucina, dove basterebbe invece il rubinetto dell’acquedotto. E se questo vi porta in casa acqua inquinata, come a volte accade, protestate! Ribellatevi, andate a far casino in municipio. Paghiamo le tasse, paghiamo la bolletta dell’acqua, che pur essendo acqua dolce ci procura bollette salate, e se la paghiamo abbiamo il diritto di averla potabilissima anche dal rubinetto di casa, e chi gestisce l’acquedotto ha il dovere di farcela avere. Chiaro?
…..
Don Andrea Gallo – Non Uccidere Il Futuro Dei Giovani -
Nessun commento:
Posta un commento